L’Unione Europea sceglie Barcellona per testare quattro modelli di reddito di base su 1.000 persone.
Saranno 1.000 le persone su cui “sperimentare” il reddito di base. Si tratta di alcuni abitanti di Besos, una zona particolarmente colpita dalla povertà a Barcellona. La sperimentazione inizierà a partire da settembre 2017 grazie ad un programma europeo che dovrà valutare il reddito garantito per i prossimi due anni. Il programma, cosi come definito dai proponenti , sarà un “laboratorio” come nel caso delle città di Utrecht in Olanda ed Helsinki in Finlandia.
Come spiegato in una conferenza stampa dal coordinatore dei progetti europei “B-mincome”, Raffaele Barbato, l’idea è “cambiare radicalmente, rivoluzionare la lotta contro la povertà urbana”. Nel caso di Barcellona, la valutazione scientifica del programma sarà effettuata da diverse agenzie e università locali come Universitat Pompeu Fabra, IESE o il Centro per l’Innovazione Sociale Nova. Barbato ha sottolineato che l’obiettivo è quello di analizzare, dopo due anni di applicazione di quattro modelli di “reddito minimo garantito “quale sarà il più efficace e inclusivo”. Partecipano al programma pilota circa un migliaio di persone, da 25 a 60 anni, che saranno scelti a caso. A tutti loro sarà concesso un reddito minimo che il Comune ha stimato tra i 400 ed i 525 euro mensili. I beneficiari potranno partecipare al programma con diversi progetti di occupazione, la promozione del lavoro autonomo, il recupero di alloggi o programmi che promuovono la partecipazione sociale.
Il progetto creerà quattro gruppi di abitanti di 250 individui che ricevono ciascuno quattro tipi di reddito per valutare i benefici ed i cambiamenti che si verificheranno. Verranno analizzate le misure ed i meccanismi che promuovono l’inclusione sociale, la sperimentazione “non è concepita come un esercizio amministrativo, ma come un progetto di apprendimento”, dicono i responsabili.