La società Y Combinator con base nella Silicon Valley ha concluso il suo progetto pilota di un reddito di base ad Oakland e ha presentato una proposta per realizzare uno studio su larga scala del reddito di base negli Stati Uniti.
Nel gennaio 2016, l’imprenditore della Silicon Valley Sam Altman ha annunciato la sua intenzione di realizzare una sperimentazione di un reddito di base incondizionato negli Stati Uniti, dando l’incarico ad Elizabeth Rhodes come direttore della ricerca e mettendo insieme un team di consulenti esperti del reddito di base.
Da allora, Y Combinator ha condotto uno studio di fattibilità nella città di Oakland, in California, e ora sta lavorando per realizzare la sperimentazionesu vasta scala. Il progetto realizzato ad Oakland era quello di testare e perfezionare i meccanismi per condurre la sperimentazione, come la selezione dei partecipanti, l’erogazione di fondi e la raccolta di dati, ma non per analizzare gli effetti dei trasferimenti di denaro sui destinatari, che sarà l’obiettivo del progetto nella nuova proposta di ricerca, che deve ancora essere avviata.
Sebbene alcuni dettagli siano ancora da decidere, Y Combinator ha deciso di progettare l’esperimento come uno studio controllato randomizzato, condotto su un campione casuale di giovani adulti poveri e a basso reddito in due stati degli Stati Uniti. Sul progetto provvisorio, i ricercatori selezioneranno un totale di 3000 partecipanti che riceveranno un pagamento regolare in contanti di 1000 USD al mese incondizionatamente per la durata dell’esperimento. L’esperimento è programmato per durare dai 3 ai 5 anni.
In contrasto con gli esperimenti passati e presenti che si sono concentrati sugli impatti del mercato del lavoro, come l’attuale esperimento di base della Finlandia e gli esperimenti di imposta negativa condotti negli Stati Uniti negli anni ’70, Y combinator vuole avere un “approccio olistico alla comprensione degli effetti a livello individuale che il reddito di base può produrre”. Tra questi effetti, il gruppo di ricerca è particolarmente interessato all’utilizzo del tempo, alla salute mentale e fisica, al benessere, al processo decisionale e all’atteggiamento nei confronti del rischio, nonché agli atteggiamenti politici e sociali. Inoltre, sebbene gli effetti a livello individuale saranno al centro dell’esperimento, i ricercatori sperano anche di esaminare gli effetti di ricaduta sulle famiglie, sugli amici e nelle comunità dei destinatari.
Il gruppo di ricerca prevede di combinare l’analisi quantitativa con sondaggi regolari e interviste. La partecipazione a sondaggi e interviste sarà volontaria per i partecipanti; cioè, i pagamenti continueranno per tutta la durata degli esperimenti anche se i destinatari non rispondono alle richieste di fornire dati e informazioni.
Il campione sarà limitato ai giovani adulti (dai 21 ai 40 anni) con un reddito inferiore alla media del reddito dell’area geografica di riferimento. I ricercatori osservano che “la sperimentazione è molto costosa e che dunque la dimensione del campione è limitata dal budget”.
Per condurre l’esperimento, Y Combinator collabora con il Center on Poverty and Inequality at Stanford University. Y Combinator sta attualmente collaborando con i governi statali e locali per coordinare i meccanismi di distribuzione dei pagamenti.
Con molti dettagli ancora da definire, non è stata fissata alcuna data per l’avvio della sperimentazione (sebbene nel recente Congresso BIEN che si è tenuto in Portogallo nel 2017, il gruppo di ricerca ha detto che spera di iniziare lo studio all’inizio del 2018) e gli stati coinvolti non sono stati annunciati pubblicamente.
La proposta di ricerca completa può essere letta sul blog di Y Combinator.