L’1 e 2 luglio 2010 si è tenuto a San Paolo del Brasile il congresso mondiale dell’associazione per il reddito garantito (BIEN: Basic Income Earth Network), cui anche il Bin-Italia ha partecipato con una sua delegazione. Proponiamo un breve resoconto dei lavori, redatto da Philippe Van Parijs (filosofo dell’Università di Lovanio), uno dei più eminenti teorici del reddito di cittadinanza. Articolo tratto dalla rivista Pane e Acqua.
13° congresso del BIEN. Una breve considerazione personale
di Philippe Van Parijs
L’1 e 2 luglio scorso si è tenuto a San Paolo del Brasile il congresso mondiale dell’associazione per il reddito garantito (BIEN: Basic Income Earth Network), cui anche il Bin-Italia ha partecipato con una sua delegazione. Proponiamo un breve resoconto dei lavori, redatto da Philippe Van Parijs (filosofo dell’Università di Lovanio), uno dei più eminenti teorici del reddito di cittadinanza.
Ci sono almeno tre ragioni che hanno reso ricco di senso il fatto di aver tenuto il congresso del BIEN in Brasile. La prima è che il sistema brasiliano di redistribuzione della ricchezza è uno dei più completi nel cosiddetto mondo sviluppato, tanto che spesso viene presentato come uno dei più vicini a una reale sperimentazione del basic income in senso stretto. La seconda è che il Brasile ha adottato, nel gennaio 2004, una legge che afferma esplicitamente come obiettivo l’introduzione di un reddito di base inconzionato e universale per tutti i suoi residenti. Questo è qualcosa che nessun altro Paese ha mai fatto. La terza infine è che è stato proprio in seguito al suggerimento e all’insistenza del senatore Eduardo Suplicy (il primo senatore eletto nelle fila del PT di Lula, proprio nel collegio di San Paolo, circa 20 anni or sono) se il BIEN ha cambiato, nel settembre 2004, il suo nome da Basic Income European Network in Basic Income Earth Network. Dunque la scelta di San Paolo per questo 13° congresso è stata più che giustificata.
Il congresso si è tenuto presso la Facoltà di Economia dell’Università di San Paolo l’1 e 2 luglio ed è stato preceduto da un pre-congresso brasiliano il 30 giugno. Nel corso dei tre giorni l’evento ha richiamato oltre 500 partecipanti provenienti da oltre 30 Paesi e ha ospitato quasi 200 presentazioni e dibattiti i cui testi possono essere scaricati dal sito internet del congresso (www.bien2010brasil.com). Oltre a molte sessioni paralello, che hanno permesso alcune discussioni approfondite, si sone tenute una serie di sessioni plenarie. Quella di chiusura, presieduta dal senatore Suplicy, ha fornito l’occasione per guardarsi indietro e per pensare al futuro con quattro dei primi fondatori del BIEN a Louvain-la-Neuve nel 1986 (Claus Offe, Guy Standing, Robert van der Veen, Philippe Van Parijs). La sera precedente il congresso il comitato esecutivo del BIEN è stato ricevuto a lungo dal presidente Lula, il quale ha spiegato come gli obiettivi del BIEN siano stati già in parte raggiunti dalle misure di protezione sociale esistenti in Brasile.
Invero molte sessioni del congresso, compresa una plenaria, sono state dedicate ai risultati raggiunti dalla Bolsa Familia1 e a come le sfide di questo programma possono aprire la strada a un reddito di cittadinanza incondizionato. Le misure basate sulla “prova dei mezzi” come la Bolsa Familia generano inevitabilmente problemi maggiori di equità nel contesto di un’economia con forti elementi di informalità. Molti studiosi brasiliani osservano che sono relativamente poche le famiglie escluse dal programma a causa di un reddito percepito superiore alla (bassa) soglia di accesso, e riconoscono che sarebbe molto più alto il numero degli esclusi se la “prova dei mezzi” fosse rigorosamente applicata. Sarebbe però molto duro, impopolare, costoso e foriero di conflitti monitorare da vicino le famiglie e punirle con l’esclusione dal programma della Bolsa Familia non appena fossero sospettate di disporre di entrate mensili superiodi ai 140 real (circa 80 dollari). Così fino ad oggi il rischio di clientelismo e di corruzione insito in misure di questo tipo non ne ha eroso la popolarità.
Il congresso è stato, come al solito, l’occasione per sentir parlare di cosa sta avvenendo in posti realmente differenti del pianeta. Per esempio vi è stata la ghiotta occasione di comparare gli esperimenti locali di basic income attualmenti condotti in Namibia o in Brasile, o in procinto di essere avviati in India. Alla fine della conferenza due gruppi di partecipanti sono andati in visita presso due luoghi di sperimentazione brasiliani attualmente in corso (a San Antonio do Pinal e a Quatinga Velho). Ad esemio a San Antonio do Pinal, un comune attraente e turistico situato in una zona collinare intorno a San Paolo, abbiamo visitato l’aula consiliare in cui è stata presa una decisione storica: è stato deciso di destinare il 6% di tutte le entrate comunali al finanziamento di un reddito di cittadinanza per tutti i residenti. Si è trattato di un gesto simbolico, che i suoi promotori cercano però di integrare e ampliare in vadi modi ingegnosi.
Ma quella che molti di noi hanno visto come la novità più sorprendente dell’intero congresso è un altra. Essa veniva dall’Iran. Nel gennaio 2010 il parlamento iraniano ha approvato con una maggioranza risicata la cosiddetta “legge di sovvenzione diretta”, che si compone di due provvedimenti. Con il primo è stato abolito un vasto e tacito sussidio al consumo di petrolio delle famiglie e delle imprese: ciò è stato fatto portando il livello relativamente molto basso dei prezzi interni del petrolio in linea con i prezzi internazionali. Con la seconda misura è stato compensato l’impatto dell’aumento generale dei prezzi sul tenore di vita dei residenti, introducendo un sussidio mensile in contanti uniforme per oltre 70 milioni di iraniani da versare ai capi-famiglia. La legge, che dovrebbe entrare in vigore il 21 settembre, intende promuovere un uso più efficiente delle risorse naturali scarse, e al contempo vuole ottenere una riduzione delle disuguaglianze sociali.
Questa sorprendente storia iraniana è solo una delle tante che il congresso di San Paolo ha consentito di scoprire e di discutere. Tutto ciò mostra perfettamnete il ruolo che una rete come il BIEN può svolgere per diffondere informazioni utili, per renderle comprensibili, per ampliare la nostra immaginazione, per accrescere la nostra fiducia e per rafforzare la nostra lotta per una maggiore giustizia nel mondo.
1 La Bolsa Familia è un vasto programma welfaristico che, anche a seguito di un accorpamento e di una semplificazione dei sussidi per.esistenti, si propone la radicale estirpazione della povertà in Brasile [NdR].