Barcellona è stata scelta tra le 400 città per avviare un programma innovativo di azione urbana dall’Unione Europea e sarà una delle 15 città che riceveranno fondi aggiuntivi per progetti di innovazione sociale. Nel caso della capitale catalana, il Comune ha presentato un progetto dal titolo B mincome – un nome che fa riferimento ad un progetto di quarant’anni fa sperimentato in Canada di testare le prestazioni e l’efficienza di cinque diversi tipi di reddito minimo garantito e di politiche complementari (formazione, occupazione, alloggio, lavoro di comunità). Il progetto avrà una durata di tre anni, con un costo di sei milioni di euro, di cui 4,8 saranno finanziati direttamente dall’Unione Europea.
L’idea è che le cinque forme di reddito minimo abbiano lo stesso costo, cosi da misurarne l’efficacia attraverso la stessa spesa. L’idea è anche quella di sperimentare se, come sostiene il sindaco Ada Colau, un reddito minimo “migliori la capacità di prendere decisioni in autonomia e incoraggi le persone a sviluppare le proprie strategie.”
Le indagini e gli studi valutativi del programma saranno curate da Foundation (UK) e l’Istituto di Politica (ICTA) dell’Università Autonoma di Barcellona, la Business School IESE della Harvard University. Nel programma è prevista anche la realizzazione di un’applicazione mobile condivisa tra gli utenti per monitorare tutto il processo di sperimentazione.
I beneficiari degli aiuti saranno persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, ma con profili diversi. Ad esempio gli anziani, le famiglie, gli immigrati, ecc.
Altri 15 milioni di euro andranno a sostenere una rete cittadina contro la povertà urbana.