Sabato 14 ottobre la rete dei Numeri Pari ha lanciato una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione in tutta Italia dal titolo: “Ad alta voce”. Un giornata che rilancia anche il tema del reddito di dignità che già negli scorsi mesi aveva mobilitato decine di migliaia di persone e numerose associazioni, a partire dalla campagna “100 giorni per il reddito di dignità”. In quell’occasione la realizzazione di una piattaforma per il reddito aveva dato vita a numerose iniziative in tutto il paese.
Ora la rete dei Numeri Pari rilancia a partire da Sabato 14 ottobre in piazza AD ALTA VOCE per dare forma e sostanza alla speranza.
Qui di seguito il documento di presentazione della giornata riprese dal sito ufficiale della Rete dei Numeri Pari:
La giornata di mobilitazione «AD ALTA VOCE – Contro la povertà e le disuguaglianze» in decine di città lanciata dalla Rete dei Numeri Pari, che unisce centinaia di realtà in tutta Italia impegnate contro la povertà.
“Il cuore della mobilitazione sarà a Roma, con la presenza di Don Luigi Ciotti, in piazza San Giovanni Bosco,luogo diventato tristemente famoso per i funerali di Vittorio Casamonica. Ed è qui che da 5 anni è attiva una “tenda contro la crisi” per dare sostegno ai cittadini in difficoltà.
Raddoppiano i numeri della povertà relativa (9 milioni di persone) e triplicano quelli della povertà assoluta (5 milioni). Triplica anche il numero dei miliardari – 342 nel nostro paese – a riprova del fatto che il problema non è l’assenza di ricchezza o di crescita bensì di redistribuzione della ricchezza, modelli industriali scelti, regimi fiscali e politiche sociali.
A causa dell’austerità e dei tagli alla scuola pubblica oggi l’Italia è il peggiore paese per dispersione scolastica (17,6%), per impoverimento della popolazione giovanile, quello che ha investito meno di tutti in istruzione e cultura, che ha il maggior numero di precari e con la peggiore distribuzione della ricchezza insieme alla Gran Bretagna.
A trarne beneficio sono le mafie che hanno visto accresciuto il loro potere di penetrazione e ricattabilità all’interno di una società sempre più povera, fragile e impaurita.
Dopo tanti anni di austerità e crisi, anche nel nostro paese – come già avvenuto in Portogallo, Grecia, Spagna – abbiamo compreso che solo grazie alla mobilitazione dal basso costruita dai cittadini e dalle realtà sociali impegnate contro la povertà e le mafie, per l’accoglienza, i diritti sociali, la casa, sarà possibile invertire la rotta e rimettere al centro l’impegno per la giustizia sociale.
Solo se alzeremo la voce tutte e tutti insieme in piazza sarà possibile rimettere al centro dell’agenda politica la possibilità di migliorare la condizione materiale ed esistenziale di chi sta peggio.
Il 14 ottobre è giunto il momento di tornare in piazza AD ALTA VOCE per dare forma e sostanza alla speranza.”
Per maggiori informazioni ed aderire alla Rete dei Numeri Pari clicca qui