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Reddito di base: una proposta per il Guatemala

Con il sostegno dell’ambasciata svedese e Oxfam in Guatemala, l’Istituto centroamericano per gli studi fiscali (ICEFI) è stato presentato in diverse città ( Città del Guatemala e Quetzaltenango) e con diversi eventi pubblici, lo studio ed il volume dal titolo “Reddito di base: più libertà, più uguaglianza, più lavoro, più benessere. Una proposta per il Guatemala (2019-2030)”. Lo studio spiega come l’ineguaglianza influenzi le vite delle persone e minacci le possibilità di rafforzare la democrazia e lo sviluppo nel mondo, e in particolare in Guatemala. Il libro propone dunque un reddito di base di 175Q al mese (20 € /mese) a persona e accompagnato da una maggiore spesa sociale dal 2019 al 2030, come primo passo per eliminare la povertà estrema e ridurre la disuguaglianza. Il volume spiega anche che tale iniziativa potrebbe generare 4,7 milioni di posti di lavoro e potenzialmente aumentare la crescita economica del 50%. Il volume affronta anche le questioni relative al finanziamento di un reddito di base per il Guatemala – compresa una riforma fiscale progressiva – e le principali sfide per una efficace amministrazione pubblica.

Il testo della ricerca analizza inoltre le disuguaglianze di reddito, insicurezza dei lavoratori, il ruolo del lavoro minorile e la mancanza di garanzie occupazionali in Guatemala, cosi come la malnutrizione dei bambini guatemaltechi (specialmente indigeni), le discrepanze nella rappresentanza politica delle donne nelle arene pubbliche e private, la povertà diffusa e la povertà estrema e il razzismo che permea la società guatemalteca.

Per ICEFI, questa realtà richiede l’avviamento di proposte alternative per eliminare o mitigare la disuguaglianza sociale e i suoi effetti più dannosi e creare scenari economici, sociali e fiscali per sostenere uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile. Insieme a servizi pubblici migliori ed accessibili, un reddito di base incondizionato – inteso come una somma di denaro destinato a ciascun cittadino o residente – avrebbe un impatto estremamente positivo sulla società guatemalteca. Con un importo mensile di Q175 a persona, il reddito di base potrebbe eliminare la povertà estrema e ridurre la disuguaglianza. Lo studio rivela anche che questo potrebbe generare 4,7 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni (il 33% della popolazione in età lavorativa nel 2030 ), distribuito su tutto il territorio nazionale in agricoltura, industria, finanza e commercio – un effetto che potrebbe stimolare la crescita economica di quasi il 50%. Per quanto riguarda le tasse, la proposta include meccanismi di finanziamento attraverso una modernizzazione e con una riforma fiscale che parta dall’eliminazione dei privilegi fiscali. Il libro sottolinea anche che l’attuazione di una politica pubblica come quella proposta implica una rivalutazione del ruolo dello Stato come principale garante dei diritti individuali e di promozione dello sviluppo e della democrazia. Con una prospettiva fiscale moderna e un accordo politico per una profonda riforma fiscale, il paese potrebbe disporre delle risorse per finanziare un reddito di base e altri programmi pubblici volti a migliorare il benessere sociale, spianando la strada all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

ICEFI riconosce che un reddito di base non risolverebbe tutti i problemi che il paese deve affrontare. Insieme a migliori servizi pubblici, tuttavia, potrebbe fornire un minimo ed efficace piano di protezione sociale per affrontare la disuguaglianza e tutti i fenomeni correlati. Lo studio può anche servire come base per il dibattito politico sulle alternative per il cambiamento.

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