Insieme ad altri paesi nel mondo, anche il Canada sta adottando una serie di misure per contrastare l’avanzata inarrestabile del virus Covid-19. In totale, la manovra ammonta a 27 miliardi di dollari in spese di stimolo diretto, più 55 miliardi di dollari in differimenti d’imposta destinati a dare spazio alle famiglie e alle imprese fino a necessità comprovata, per un costo totale di 82 miliardi di dollari. Questi sussidi hanno l’obiettivo di mantenere il flusso dei redditi alle imprese e alle famiglie in un momento in cui grandi tratti dell’economia hanno semplicemente chiuso i battenti. Ma c’è un’idea che si è diffusa e che potrebbe essere adottata, probabilmente in modo più efficace e certamente più semplice: un reddito di base universale.
Secondo un rapporto del 2018 del Parliamentary Budget Office (PBO), un reddito di base in tutto il Canada, del tipo sperimentato in Ontario qualche anno fa, avrebbe un costo netto di 43 miliardi di dollari – o poco più della metà del costo del pacchetto di stimolo annunciato mercoledì. In base a tale piano, a un individuo sarebbe garantito un reddito annuo minimo di 16.989 dollari e alle coppie un minimo di 24.027 dollari all’anno. Chiunque guadagni al di sotto di tale soglia verrebbe innalzato a questi livelli. Secondo le stime del PBO, i liberali di Trudeau avrebbero potuto instaurare un reddito di base realizzato con tale modello, e avrebbero ancora 39 miliardi di dollari da destinare agli aiuti diretti alle imprese.
In un rapporto pubblicato questa settimana, un gruppo di accademici della Johnson Shoyama Graduate School of Public Policy del Saskatchewan, ha proposto proprio un reddito di base di 1.000 dollari al mese per tutti i canadesi che, secondo le loro stime, avrebbe un costo lordo di 11,6 miliardi di dollari al mese. Secondo gli esperti: un reddito di base mirato “è un’opzione fattibile, efficiente ed equa per affrontare la precarietà del reddito durante la pandemia sanitaria in corso”. “Fornirebbe uno stimolo economico diretto mettendo il denaro nelle mani delle persone più propense a spenderlo e, cosa più importante, nelle mani di coloro che più probabilmente ne avranno bisogno”.
Fonte: huffingtonpost.ca