Considerazioni di Michael Howard, coordinatore della rete americana per il reddito di base (USBIG), sull’aumento dell’attivismo e del sostegno negli USA, per un reddito garantito, negli ultimi mesi:
“Due anni fa, se avessimo parlato di un movimento sociale per il reddito di base in America, saremmo stati presi per pazzi. Certo US BIG, in collaborazione con la rete Basic Income Canada, riusciva a diffondere informazioni e analisi attraverso il suo sito e il bollettino delle news. Eppure il reddito di base era ancora ristretto a un circuito accademico ed era appannaggio quasi esclusivo dei social media; altro che movimento sociale. Certo c’erano organizzazioni emergenti, oltre a USBIG, come Universal Income Project e Basic Income Action, ma tutti erano alla ricerca di volontari, ad eccezione di Economics Security Project che ha finanziato progetti pilota a Stockton, in California e altrove, che hanno attirato molta attenzione da parte dei media. Ma tutto questo, pur importante, era ancora ben lontano dal diventare un movimento sociale.
Poi è arrivata la campagna di Andrew Yang (candidato alle presidenziali per i democratici, Ndr), che ha messo il reddito di base direttamente nell’agenda nazionale. Da quando Yang ha parlato al Congresso delle reti Nord Americane (NABIG) del 2019, gli elettori e i partecipanti alla campagna lo hanno catapultato nei dibattiti presidenziali democratici nazionali. Sulla scia di quella straordinaria campagna, Yang ha creato una nuova organizzazione, Humanity Forward che, tra le altre cose, sta distribuendo denaro a persone che soffrono della pandemia di Covid-19, elargendo 250 dollari al mese a 20.000 americani.
Un altro spin-off della “Yang Gang” è il Income movement, con 65.000 membri negli Stati Uniti e diverse migliaia a livello internazionale. IM si sta concentrando su una campagna per scrivere lettere e mail al Senato per convincerli ad approvare la proposta Harris / Sanders / Markey.
All’ordine del giorno ci sono i seguenti punti:
1. Organizzare una seconda marcia annuale per il reddito di base;
2. Costruire alleanze con gruppi come la Poor People Campaign e la Justice Collaborative;
3. Creare legittimazione intorno alla proposta del reddito di base come movimento politico, e premere per l’introduzione del reddito di base nella piattaforma dei democratici;
4. Proseguire i lavori sul piano d’azione Covid-19.
Altri candidati per l’ufficio nazionale del Partito democratico hanno preso un impegno per la proposta del reddito di base, tra cui David Kim (California), Charles Booker (Kentucky), James Felton Keith (New York) e Mike Broihier (Kentucky), e anche 20 candidati al Congresso.
Con azioni di massa coordinate nelle strade e sui social network e con legislatori che considerano la proposta del reddito di base a livello federale e statale, ora possiamo affermare con sicurezza che esiste un movimento per il reddito di base negli Stati Uniti”.
Fonte: US Big