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Germania: i Verdi propongono di sostituire l’Hartz-IV con un reddito garantito

In Germania si torna a parlare di Hartz-IV, la misura di assistenza sociale, condizionata al lavoro e di difficile accesso che negli anni scorsi avvio un importante dibattito sul destino del welfare tedesco. Secondo il giornale il Mitte (Berlino) “la crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, in Germania come altrove, ha acuito i preesistenti problemi sociali e messo in luce tutte le carenze degli attuali sistemi di welfare. Le proposte e i piani d’azione attualmente allo studio per sanare le disparità e supportare le fasce più svantaggiate della popolazione sono molteplici, ma in Germania quella che fa più discutere al momento viene dai Verdi” che la presenteranno al Bundestag. Si tratta di una riforma che, “se attuata, potrebbe segnare un cambiamento epocale nella gestione del welfare tedesco, poiché vedrebbe la riforma dell’attuale sussidio Hartz IV e l’introduzione di un reddito pari a 600 Euro al mese, considerato più inclusivo e meno stigmatizzante dell’attuale sistema”. A quanto scrivono i giornali al momento, questo proposta non incontra gli altri partiti favorevoli, sia quelli di opposizione che quelli di governo. Questo nonostante la formula del sussidio Hartz IV sia criticata da più parti.

La proposta di riforma ideata dai Verdi “si basa sulla volontà di superare il concetto di welfare che nel 2005 portò il governo di Gerhard Schröder (SPD) a introdurre l’Hartz-IV e di sostituirlo con quello che viene definito un modello di “sicurezza garantita” (Garantiesicherung), destinato tanto ai disoccupati quanto ai lavoratori a basso reddito”. Secondo le notizie, uno dei punti più importanti della riforma prevede l’abolizione delle sanzioni e limitazioni previste per i beneficiari del sussidio”. Inoltre la proposta propone anche “l’eliminazione delle verifiche patrimoniali, tranne che in casi specifici, motivati dal sospetto di abusi”. Per tutti gli altri casi, secondo la proposta avanzata dal gruppo dei Verdi al Bundestag, capitanato da Sven Lehmann e Anja Hajduk, “dovrebbe essere sufficiente una semplice autocertificazione”. Inoltre si propone “l’aumento graduale del sostegno al reddito per gli adulti single dagli attuali 446 Euro a 600 Euro”. Questa riforma, secondo i Verdi, dovrebbe essere inserita in un più ampio quadro di revisione delle attuali politiche di welfare, “che preveda anche uninnalzamento del salario minimo a 12 Euro l’ora e una revisione dei contratti collettivi a tutela dei diritti dei lavoratori”.

Accanto ai Verdi anche Katja Kipping (Die Linke) che si è espressa molto favorevolmente sulla proposta e ha individuato la possibilità di “finanziare la riforma tramite un aumento della pressione fiscale sulle fasce più abbienti della popolazione”. Secondo altre fonti, il ministro del lavoro Hubertus Heil (SPD) ha affermato “di voler mantenere per almeno due anni la semplificazione dell’accesso ai sussidi introdotta durante la pandemia, con un inclusione dei costi relativi all’affitto e una sospensione delle verifiche patrimoniali”, per fare in modo che chi è alla ricerca di un lavoro non debba intaccare i propri risparmi “né rischiare di ritrovarsi in una situazione abitativa precaria”. In un’intervista a Der Spiegel, il ministro ha dichiarato che” il sussidio dovrà diventare una sorta di reddito sociale , del quale nessuno dovrà vergognarsi di avere bisogno”.

Al momento i destinatari del sussidio Hartz-IV vedono ridotto il proprio contributo mensile qualora non dimostrino di volersi reinserire nel mercato del lavoro, per esempio inviando curricula o presentandosi a colloqui professionali. Tuttavia, nel 2019, la Corte Costituzionale ha stabilito che il sussidio non possa mai essere del tutto sospeso. Un’opposizione piuttosto decisa alla proposta dei Verdi viene dalla formazione AfD, che dichiara “che una simile politica di welfare possa rendere la Germania una meta di immigrazione ancora più appetibile per le fasce di popolazione meno abbienti”. Forti critiche giungono anche dai liberali dell’FDP, da sempre contrari al reddito universale e propongono di investire i fondi previsti per la riforma in programmi di formazione professionale per i beneficiari di Hartz-IV.

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