L’articolo, a firma di un Un collettivo di associazioni e personalità politiche e civili apparso sul quotidiano Liberation invita ad una mobilitazione dei cittadini per influenzare le prossime elezioni francesi chiedendo l’introduzione di un reddito di base. L’appello recita che il reddito di base è “molto più di un semplice ammortizzatore per le crisi, il reddito di base sta diventando una realtà in vari Paesi: un nuovo pilastro della protezione sociale, induce un profondo cambiamento nel sistema socio-economico. Con la pandemia, la situazione economica e sociale è peggiorata. Agli oltre 9 milioni di cittadini che già si trovano al di sotto della soglia di povertà, si è aggiunto un milione di cittadini la cui attività professionale è stata ridotta o addirittura impedita da misure di contenimento e di coprifuoco. I settori subiranno le conseguenze di questa crisi per gli anni a venire, molti negozi finiranno in bancarotta a vantaggio delle piattaforme, delle grandi aziende e di altri Gafam [Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, NdT]”. L’appello prosegue ricordando che “tutti gli esperimenti condotti in diversi paesi del mondo hanno dimostrato che il reddito di base, lungi dall’incoraggiare la pigrizia e l’abbandono del lavoro, ha portato ad un aumento del benessere individuale e quindi sociale. Offre ai cittadini ulteriori mezzi per scegliere la propria vita e la propria attività e quindi per impegnarsi senza ulteriori indugi nella transizione ecologica”. Sempre secondo i proponenti “L’istituzione di un reddito universale sta diventando sempre più una cosa ovvia per molti attori istituzionali. Lo scorso luglio, il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha chiesto la creazione di una “nuova generazione di politiche di protezione sociale”, che includesse “la copertura sanitaria universalee la possibilità diun reddito universale di base”. Inoltre i promotori dell’appello ricordano anche che “l”uscita del libro di Benoît Hamon sul reddito di base universale ha riacceso il dibattito” in Francia. Gli organizzatori di questa iniziativa segnalano anche l’importanza dell’iniziativa realizzata in Francia, in cui “l’Assemblea nazionale ha appena adottato una risoluzione per avviare un dibattito pubblico sul reddito universale (socle citoyen). E presto sarà anche chiamato a discutere il disegno di legge Ailes(s)proposta dal gruppo parlamentare socialista e dei partiti apparentati”. I proponenti ricordano anche che “un reddito di base è un passo decisivo verso un profondo cambiamento del nostro sistema socio-economico, molto più di un semplice ammortizzatore per le crisi. Sarebbe il nuovo pilastro della nostra protezione sociale, a complemento della sicurezza sociale che ci copre oggi e che deve continuare ad esistere”. Inoltre sottolineano la necessità di “restare vigili e denunciare qualsiasi regressione nella copertura sociale anche con il pretesto dell’austerità dopo la crisi di Covid-19”!. Secondo i promotori dell’appello “il reddito di base è lo strumento migliore per ridistribuire la ricchezza e sradicare definitivamente la povertà estrema; per ripristinare l’equilibrio di potere tra lavoratori e datori di lavoro; per sostenere i giovani tra i 18 e i 25 anni; per ridurre l’ansia per il futuro nei nostri tempi difficili”. Per queste ragioni, dicono ancora, “Chiediamo l’istituzione di un reddito universale incondizionato che consenta una vita degna e rispettabile, cioè almeno la soglia del limite della povertà (60% del reddito netto mediano nazionale per equivalente adulto)” inoltre invitano a firmare “l’Iniziativa dei cittadini europei sul reddito di base, lanciata a settembre 2020, in cui il reddito di base è definito come universale, individuale, incondizionato e sufficiente. Questo strumento di democrazia civica e partecipativa dell’Unione Europea deve essere firmato da un milione di cittadini europei, di cui 120.000 in Francia”. L’appello conclude invitando tutti i francesi “a mobilitarsi firmando in tanti, così peseremo sulle prossime scadenze elettorali in Francia nel 2021 e 2022 e faremo pressioni sui nostri leader per l’istituzione di un reddito di base. Questa è l’occasione per affermarti come forza di pressione”.
Tra i primi firmatari: Mouvement français pour un revenu de base, AC! Agir ensemble contre le chômage, Collectif Un Projet de Décroissance, Mouvement Utopia, Les Amis de la Terre France, Revue Multitudes, Revenu de Base Montreuil, Les Citoyennes.ens Lobbyistes d’Intérêt Commun, La Pêche, monnaie locale complémentaire citoyenne d’Ile-de-France, Tera l’EcoVillage, Martine Alcorta, conseillère régionale de Nouvelle Aquitaine, Julien Bayou, secrétaire national d’Europe Écologie-Les Verts, Abdennour Bidar, philosophe et essayiste, auteur de Libérons-nous! Des chaînes du travail et de la consommation, Jacques Boutault, maire adjoint de Paris Centre, Frédéric Brun, président de Entr’aide à domicile personnes âgées, Marie-Christine Bureau, sociologue, chargée de recherche au CNRS, Alain Caillé, sociologue, Yves Citton, philosophe, Antonella Corsani, enseignant-chercheur, université Paris-I, Jean Paul Deléage, historien de l’écologie, directeur de la revue Ecologie et Politique, Antoine Deltour, lanceur d’alerte, Jean Desessard, ancien sénateur de Paris, Willy Gianinazzi, historien, Jérôme Gleizes, conseiller de la ville de Paris, Prune Helfter-Noah, conseillère de la Métropole Aix-Marseille-Provence, Régis Juanico, député de la Loire, Annie Lahmer, conseillère régionale d’Ile-de-France, Frédéric Lefebvre, ancien secrétaire d’Etat, Vincent Liégey, ingénieur, chercheur interdisciplinaire, essayiste et conférencier autour de la décroissance, Benjamin Lucas, co-coordinateur national de Génération.s, Charlotte Marchandise, ecoféministe, Guillaume Mathelier, docteur en sciences politiques et maire d’Ambilly, Yann Moulier-Boutang, économiste, Michel Pouzol, ancien député de l’Essonne, Anne Querrien, sociologue, Sophie Taillé-Polian, sénatrice du Val-de-Marne et coordinatrice nationale de Génération.s, Marie Toussaint, députée européenne, groupe des Verts/Alliance libre européenne, Roger Winterhalter, président de la Maison de la Citoyenneté Mondiale (Mulhouse).
Per leggere tutto l’articolo di Liberation clicca qui