Un gruppo di esperti, sostenitori e studiosi del reddito di base, provenienti da diversi paesi nel mondo, ha dato vita ad un nuovo progetto per l’introduzione di un reddito di base: Mission Possible 2030, questo il nome. “Miriamo ad essere il collegamento tra tutti coloro che lavorano per risolvere i diversi obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e rendere le persone consapevoli che un semplice intervento, il reddito di base, può rendere possibile tutto ciò”. Questa nuova iniziativa cerca “la collaborazione con diversi gruppi in tutto il mondo che lavorano sugli obiettivi di sviluppo sostenibile” e attraverso iniziative, seminari, dibattiti, studi e ricerche vogliono costruire “reti e soluzioni per raggiungere gli SDG, incorporando il reddito di base ove possibile”. Secondo i promotori “abbiamo ancora dieci anni per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e siamo in ritardo. Praticamente per definizione, un reddito di base contribuisce già a 4 dei 17 SDGs (SDG1 No Poverty, SDG2 Fame Zero, SDG5 Gender Equality e SDG10 Reduced Inequalities).”
Tra i progetti per raggiungere questo traguardo vi è anche la realizzazione di Hub di apprendimento auto-organizzato: “Quando vengono introdotti trasferimenti di denaro incondizionati alle comunità, spesso vediamo nascere iniziative auto-organizzate come il processo decisionale, iniziative per migliorare la qualità dell’istruzione, progetti per migliorare le strutture sanitarie e/o di acqua potabile, iniziative per condividere risorse e conoscenza, ecc. Anche se non ci siamo ancora, siamo fiduciosi che in futuro verrà implementato un reddito di base” dicono i promotori che continuano ” prevediamo e abbracciamo anche un futuro in cui la libertà di scelta è la norma e le comunità auto-organizzate si prendono cura di se stesse e di ciò che le circonda.”
Per questo secondo loro ” La generazione del futuro dovrebbe co-creare il futuro. L’attuale istruzione scolastica è in gran parte orientata prevalentemente a garantire i gradi per consentire studi professionali che a loro volta portano a carriere individuali. Quando le attuali opportunità di lavoro e le prospettive salariali sono i principali fattori che influenzano gli studenti nella scelta del loro campo di istruzione, la cosiddetta “4° rivoluzione industriale” può interferire. ” Questo è il motivo per cui includiamo “i bambini delle scuole medie nella nostra missione e collaboriamo all’entusiasmante programma Self- organised Learning and Innovation Hub. L’enfasi del progetto è sull’intero processo di apprendimento e creazione di una connessione profonda con l’ambiente circostante, le comunità e l’ambiente. L’obiettivo è consentire il pensiero indipendente, promuovere le capacità di pensiero critico e la creatività.”
Ma il progetto usa anche altre metodologie come Equalizza – Kowiti-A, perchè dicono i promotori “Non dobbiamo aspettare che i politici introducano un reddito di base, possiamo iniziare a farlo da soli. Con questo in mente, diamo solo soldi alle persone e ti invitiamo a farne parte.” Come primo passo verso un reddito di base “Mission Possible 2030 ha avviato un progetto in un villaggio in Kenya chiamato Kowiti-A . Dieci individui sono stati estratti in una lotteria organizzata dagli anziani del villaggio. È stato un processo inclusivo e trasparente ricevere un reddito di base di 1000 scellini kenioti, al mese per un periodo iniziale di un anno. Tale importo è stato scelto dalle stesse comunità. Il villaggio del progetto si trova nella contea di Nyando”.
L’obiettivo generale dei promotori è dunque quello di creare reti, ricerche, progetti per introdurre la proposta del reddito di base tra le formule e le misure per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile entro il 2030 come proposto dalle nazioni unite.
Per maggiori informazioni visita il sito di Mission Possible 2030