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Iniziativa dei Cittadini Europei per il reddito di base: Italia raggiunge il 100% con 53.580 firme

Il 24 maggio 2020, a circa un mese dalla fine della raccolta firme dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per un reddito di base in Europa, l’Italia è il secondo paese, dopo la Slovenia, a raggiungere il 100% delle firme necessarie a raggiungere la soglia minima. Ben 53.58o persone hanno firmato sul sito ufficiale dell’Unione Europea, per sostenere l’introduzione di un reddito di base nei diversi stati membri dell’Unione europea.

 

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L’obiettivo, per far si che la proposta venga discussa alla Commissione ed al Parlamento europeo, è quello di raggiungere  1 milione di firme da tutta Europa. In questo modo le istituzioni europee saranno “obbligate” a dover produrre atti concreti e formali per l’introduzione di un reddito di base nei diversi stati membri. Se non dovessero essere raggiunte le firme necessarie, rimane tuttavia importante arrivare ad un numero più alto possibile di paesi con la quota del 100% di firme raccolte. Questo sarebbe comunque un segnale politico molto importante sia all’interno dei paesi dove il numero di firme è più alto (cosi da evidenziare la volontà popolare dell’introduzione di un reddito di base), sia a livello europeo perchè avere un numero di centinaia di migliaia di firme a sostegno del reddito di base significa dara una chiara indicazione di quali politiche economiche e sociali, i cittadini europei desiderano.

Va detto che l’Iniziativa dei Cittadini Europei non è una petizione o un sondaggio, ma uno strumento messo a disposizione dalle istituzioni europee, dunque se fosse raggiunta la quota di 1 milione di firme, la proposta del reddito di base renderebbe vincolate le istituzioni europee a dover affrontare il tema e avanzare proposte e atti formali per far si che il reddito di base si inserisca nelle proposte di politica europea.

Questa Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), purtroppo in Italia è stata praticamente boicottata dalla stragrande maggioranza dei media italiani. Malgrado fosse una iniziativa avallata dalle stesse istituzioni europee, solo pochissimi giornali o media ufficiali ne hanno dato notizia. Malgrado ciò una mobilitazione dal basso ed un lavoro costante sui social media, sulla rete, con diverse iniziative pubbliche di dibattito, realizzazione di banchetti per la raccolta firme, l’Italia ha raggiunto la soglia minima assegnata. Questo è un risultato ancora più importante perchè dimostra che malgrado l’assordante silenzio mediatico su questa iniziativa (ancor più scandaloso visti i tempi di crisi sociale che coinvolgono milioni di persone) la mobilitazione spontanea di tante persone ha permesso quantomeno di raggiungere l’obiettivo minimo per quanto riguarda il nostro paese.

Ci domandiamo infatti cosa sarebbe stato se tv, media, radio, giornali ed anche forze politiche e sociali, avessero dato spazio e visibilità a questa importante iniziativa? Probabilmente l’esito sarebbe stato ben diverso e sicuramente ne avrebbe beneficiato il dibattito in Italia. Sia sui temi di redistribuzione economica, sia sui temi di fiscalità generale, sia sui temi di politiche sociali, del lavoro e della garanzia della dignità delle persone a partire dall’autonomia delle stesse.

Ora abbiamo tempo fino al 25 giugno 2022 per tentare di raggiungere la quota di 1 milione di firme in tutta Europa. Mentre scriviamo (24 maggio 2022) la Spagna è sopra il 90% delle firme per raggiungere la soglia minima a loro assegnata, la Germania è oltre l’87%, la Lettonia al 68%, la Grecia al 62% e cosi via. Ci aspettiamo dunque che in questo ultimo mese che ci separa dalla fine dell’ICE per il reddito di base, vi sia una “tempesta di firme“, come richiesto dalle reti europee per il reddito di base, da tutta Italia e tutta Europa per aumentare la quota di firme complessive per avvicinarci il più possibile al milione di firme! Per cui continuiamo a firmare e diffondere l’Iniziativa dei Cittadini Europei per il Reddito di base in Europa.

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