“L’obiettivo di questo articolo è studiare, sulla base del lavoro di Van Parijs, come il reddito di base risponde alle critiche dai coloro che sono contrari. Dalla questione dell’ozio, dell’effetto sulla volontà di lavorare o sulla mancata responsabilità individuale. La prima parte del documento mostra che reddito di base risponde a queste critiche, visto che non crea disincentivi al lavoro. Al contrario potrebbe avere alcuni effetti positivi come la libertà di scelta, anche del lavoro, che prevale sull’ incentivo al lavoro. Il reddito di base inoltre, sopratutto se ha una erogazione economica minima, non riesce a soddisfare tutte le esigenze della vita. Per cui se l’individuo vuole soddisfare tutti i suoi bisogni primari e poi avere accesso al tempo libero, dunque non solo sopravvivere, non può rinunciare completamente al lavoro. Le intuizioni teoriche hanno trovato numerosi riscontri negli esperimenti sul campo in diversi paesi. Dall’Alaska (USA), alla tribù indiana Cherokee (USA) e nel progetto di un reddito di base realizzato in Finlandia. In molti casi il reddito di base ha avuto effetti positivi, ad esempio, sul lavoro part-time. Sono stati presi in considerazione anche altri gli esperimenti sul campo condotti a Barcellona (Spagna) e in Ontario (Canada). Attraverso la nostra analisi, sia teorica – basata sulla teoria di Van Parijs – che empirica, incentrata sulla critica della responsabilità individuale, dimostriamo, tuttavia che questi progetti pilota non corrispondono esattamente all’idea di un reddito di base come proposto e definito da Van Parijs ma che sembrano somigliare molto di più ad un reddito minimo garantito. Di conseguenza, esistono diversi tipi di sperimentazioni ed esperienze sul campo che si riferiscono a diverse visioni del reddito di base. Secondo la nostra analisi, gli esperimenti condotti inAlaska (USA), nella tribù indiana Cherokee (USA) e in Finlandia si avvicinano alla definizione sviluppata da Van Parijs, mentre gli esperimenti condotti a Barcellona (Spagna) e in Ontario (Canada) corrispondono più a un esperimento di reddito minimo garantito. Poiché i risultati di questi esperimenti sono diversi, è necessario differenziarli per isolare gli effetti di ciascuna politica e preservare la ricchezza e l’essenza di ciascuna teoria RBU. Ciò è possibile analizzando la combinazione di approcci teorici ed empirici.”
Il paper di lavoro «Revenu de Base Inconditionnel:de la théorie à la pratique» è a cura di Eva Jacob.
Document de Travail n° 2023 – 06 Janvier 2023. Bureau d’Économie Théorique et Appliquée BETA
Document de Travail n° 2023 – 06 Janvier 2023. Bureau d’Économie Théorique et Appliquée BETA