È stato pubblicato un nuovo studio che fornisce la prima analisi completa della fattibilità finanziaria di un Reddito di Base Europeo (EBI). La ricerca dimostra che garantire il diritto all’esistenza per tutti nell’Unione Europea (UE) non è solo economicamente fattibile, ma promuove anche un’Europa più equa e coesa. Il reddito di base, un pagamento periodico in denaro incondizionato a tutti gli individui, ha guadagnato notevole attenzione come potenziale strumento per affrontare la crescente disuguaglianza, povertà e trasformazioni del mercato del lavoro. Nonostante il crescente interesse, nessuno studio finora ha esaminato il finanziamento di un reddito di base europeo nella scala necessaria per garantire l’esistenza materiale di tutti i residenti dell’UE.
Principali risultati dello studio:
- Sradicamento della povertà: l’EBI proposto eliminerebbe la povertà in tutta l’UE.
- Ridistribuzione della ricchezza: l’indice di Gini, una misura della disuguaglianza, migliorerebbe significativamente da 0,3756 (pre-EBI) a 0,3000 (post-EBI).
- Vantaggi per molti: il 63,2% delle famiglie europee vedrebbe un miglioramento della propria situazione economica, con un impatto concentrato tra i più vulnerabili.
- Costi accessibili: si stima che il costo totale dell’EBI sia pari solo al 2,71% del PIL dell’UE-26.
L’EBI verrebbe finanziato tramite una combinazione di riforme fiscali, tra cui adeguamenti all’imposta sul reddito, l’introduzione di un’imposta europea sul patrimonio e un’imposta sulle emissioni di gas serra. Lo studio dimostra che queste misure possono finanziare l’EBI in modo sostenibile senza ridurre le entrate fiscali esistenti. Questa ricerca segna un passo fondamentale nel dimostrare che un reddito di base europeo non è solo un ideale utopico, ma una soluzione politica realistica per creare una società più giusta e inclusiva. Affrontando le disparità economiche e garantendo la sicurezza materiale per tutti, un EBI potrebbe rafforzare la coesione sociale e far progredire il progetto europeo. Lo studio sottolinea inoltre che la ridistribuzione realizzata attraverso l’EBI andrebbe a beneficio della maggioranza della popolazione, limitando al contempo le perdite per i decimi più ricchi, garantendo equità e correttezza nella sua attuazione.
La ricerca è stata condotta da Julen Bollain, Jordi Arcarons, Daniel Raventós e Lluís Torrens e pubblicata in Poverty and Public Policy. Utilizza un modello di microsimulazione per analizzare gli impatti finanziari e sociali dell’EBI, attingendo a dati provenienti da tutta l’UE-26. Per leggere lo studio completo , clicca qui . Per contattare gli autori: Julen Bollain, Università di Mondragon (Facoltà di Economia), Ibarra Zelaia 2, Oñati (20560), Span. Per inviare un’e-mail a Julen, fare clic qui