#Approvatela!
Oltre 50mila persone l’hanno già fatto!
Lettera aperta alle elette e agli eletti per l’introduzione di un reddito minimo garantito
L’ultima tornata elettorale ha segnato una discontinuità forse storica nella vita politica del nostro Paese, foriera di sommovimenti di cui si fa ancora fatica a soppesare gli effetti. Ciò che invece, purtroppo, le elezioni in quanto tali non hanno potuto mutare è la condizione di profonda crisi in cui tuttora versa la società italiana. Gli ultimi rilevamenti dell’Istat ci hanno restituito ancora una volta un’immagine drammatica: sono 2,8 milioni le lavoratrici e i lavoratori precari, la disoccupazione è prossima ormai alla soglia inaudita del 12%, con punte che sfiorano il 40% tra le e i più giovani; in breve, la sussistenza stessa di milioni di persone è messa a repentaglio dalla spirale crisi-austerità. Siamo convinte e convinti che il prossimo Parlamento, quali che siano gli equilibri politici dei mesi a venire, non possa esimersi dall’intervenire per mettere argine a questa spirale discendente nella condizione di milioni di persone. Pensiamo che le elette e gli eletti alla Camera e al Senato non possano non avviare un dibattito e un processo legislativo affinché si giunga finalmente anche in Italia alla predisposizione, proprio contro la crisi e anche in chiave anticiclica e antirecessiva, di un meccanismo a garanzia del reddito di tutti le e i residenti. Chiediamo cioè che nei prossimi mesi si ci concentri sulla drammatiche condizioni materiali della vita delle persone e sulla necessità e l’urgenza di risposte immediate in questo senso.
Nel corso della campagna elettorale si è molto parlato, pur con diverse inclinazioni, di reddito minimo garantito. Con formule diversificate molte forze politiche attualmente in Parlamento hanno fatto riferimento ora al “reddito di cittadinanza”, ora al “reddito di sostentamento minimo”, ora al “salario minimo” e via dicendo. Molto meno si è parlato però di una straordinaria mobilitazione che da giugno a dicembre ha visto l’adesione di 170 associazioni e diverse soggettività sociali e politiche, con oltre 200 iniziative pubbliche e oltre 50.000 firme raccolte, per l’istituzione di un reddito minimo garantito anche nel nostro Paese (si veda il sito internet www.redditogarantito.it). La campagna di raccolta firme è stata promossa e condotta a termine con successo proprio per giungere alla presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reddito minimo garantito.
La proposta di legge, modellata sugli schemi di tutela del reddito presenti nella maggior parte dei Paesi europei e rispettosa delle indicazioni in materia del Parlamento europeo, prevede un sostegno ai soggetti disoccupati, precariamente occupati o in cerca di prima occupazione pari a 600 euro mensili, oltre integrazioni in beni e servizi a carico delle Regioni. Al beneficiario del reddito minimo garantito saranno proposte eventuali offerte di impiego, purché le stesse siano effettivamente compatibili con la carriera lavorativa pregressa del soggetto e con le competenze, formali o informali, in suo possesso. Sono infine previste delle deleghe al Governo per la fissazione di un salario minimo orario e per il riordino degli ammortizzatori sociali e della spesa assistenziale in genere, allo scopo di rendere l’insieme del welfare italiano coerente con la nuova misura di garanzia dei minimi vitali. Saremo nei giorni immediatamente successivi all’insediamento delle Presidenze delle Camere presso gli uffici di Presidenza del Parlamento per consegnare formalmente le firme e il disegno di legge. Si tratta di un progetto attentamente studiato, sostenibile sul piano finanziario, discusso in decine e decine di assemblee pubbliche e che ha già trovato il consenso di associazioni ed elettori. Vogliamo che in Italia come nel resto d’Europa vi sia un reddito minimo garantito. Vogliamo che si discuta di una proposta nata dalla mobilitazione sociale: per questa ragione vogliamo che vi sia un vincolo di discussione per le proposte di legge di iniziativa popolare e l’audizione permanente dei soggetti proponenti.
Chiediamo ora alle e agli eletti un impegno in favore delle cittadine e dei cittadini, chiediamo che da parte dei e delle neoparlamentari via sia sin da ora una presa di parola pubblica che sostenga la proposta di legge o che sostenga la necessità dell’introduzione di un diritto al reddito, chiediamo che sia adottata con urgenza questa misura di contrasto alla crisi, chiediamo che sia al più presto avviata la discussione del disegno di legge di iniziativa popolare e che si giunga dunque finalmente anche in Italia all’introduzione di una misura di reddito minimo garantito.
Da troppo tempo l’Italia aspetta risposte e forme di regolamentazione nuove, adatte a fornire tutela al cittadino nell’epoca della crisi e della così detta “produzione flessibile”. Da troppo tempo il nostro Paese attende che vengano corrette le drammatiche carenze di un sistema di protezione sociale incapace di offrire tutele adeguate ai soggetti più esposti ai rischi di esclusione sociale, giovani, donne e lavoratrici e lavoratori precari primi fra tutti. Il tempo dell’azione è ora!