Le Nazioni Unite hanno affrontato il tema del reddito di base in una relazione della 35ª sessione del Consiglio dei Diritti Umani.
L’ONU vede l’insicurezza economica come una questione fondamentale dei diritti umani ed il relatore sulla povertà estrema ed i diritti umani sottolinea la necessità che il movimento dei diritti umani prestino attenzione all’insicurezza economica esaminando la proposta del reddito di base come una soluzione possibile.
La relazione è stata incentrata sul reddito di base cosi come realizzato in alcune sperimentazioni a carattere nazionale, ma evidenzia l’esistenza di un movimento emergente per un sistema globale.
Nella relazione si dice che: “Il concetto di reddito di base su scala globale ha attirato poco attenta attenzione, ma vi sono organizzazioni su base mondiale che lo promuovono” e continua “Un reddito di base su scala globale sarebbe uno schema di redistribuzione del denaro in quantità che variano da pochi dollari a più di 2.000 dollari al mese, a seconda delle circostanze. L’obiettivo a lungo termine è la ridistribuzione della ricchezza attraverso “partecipazioni collettive nelle società globali”. Tra queste emergono alcune proposte come “imposte internazionali come ad esempio una tassa sul carbone o tassazione sulle transazione finanziarie, le royalties su beni come la proprietà intellettuale o l’estrazione delle risorse naturali, la tariffazione delle compagnie aeree per l’utilizzo dello spazio aereo “.