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Corea del Sud: al via il reddito di base per 170mila giovani

A maggio 2019, Ahn Hyo-bin, un giovane professionista che vive a Gwangju, nella provincia di Gyeonggi, ha ricevuto i primi 250.000 won (212 dollari americani) dal governo provinciale perché ha 24 anni. Nient’altro infatti è richiesto per poter accedere al reddito di base. Ahn è uno dei primi destinatari del “Youth Basic Income”. Si tratta di un reddito di base di 1 milione di won all’anno destinati ad ogni cittadino di 24 anni della provincia di Gyeonggi. “Non sono molti soldi, ma mi aiutano a sentirmi più stabile, anche emotivamente”, ha detto Ahn, aggiungendo che usa i soldi per comprare il cibo per lo più. “Non possiamo certo vivere con 250.000 won ogni trimestre, ma questa è una rete minima di sicurezza sociale. Dunque dobbiamo cercare lavoro per guadagnare di più”, ha detto.  Un reddito di base è un pagamento periodico in contanti e dato in maniera incondizionata, cioè senza che vi sia alcun obbligo (neanche quello di cercare un lavoro), viene dato a tutti su base individuale, senza un means test ne richieste o obblighi. La sovvenzione incondizionata è corrisposta a intervalli regolari. Nella Corea del Sud, dove alcuni sostegni della sicurezza sociale sono erogati in maniera selettiva o in base ai livelli di reddito degli individui, si sono avviati in questi ultimi anni importanti sperimentazioni del reddito di base, anche se limitati, e sta emergendo un dibattito molto interessante.

In Corea, dell’idea del reddito di base infatti se ne parla già da un decennio. Ma solo di recente il dibattito ha preso vigore, dopo che Lee Jae-myung ha introdotto per la prima volta un programma sperimentale di un reddito di base per i giovani nel 2016, quando era sindaco di Seongnam, nella provincia di Gyeonggi.  Ad aprile del 2019, Lee, che ha vinto il governatorato della provincia di Gyeonggi nel 2018, ha lanciato il programma “Youth Basic Income” in tutta la provincia, che  comprende 31 città o contee circostanti Seoul.
“Il reddito di base sarà un’alternativa alla realizzazione di un mondo più giusto nell’era della ‘quarta rivoluzione industriale'”, ha detto Lee nelle sue osservazioni iniziali alla Fiera del Reddito di Base che si è svolto dal 29 al 30 aprile 2019.Oggi i giovani di 24 anni che vivono nella provincia di di Gyeonggi per tre anni consecutivi o che hanno vissuto nella provincia per più di 10 anni in totale, hanno diritto a ricevere il reddito di base.  Dopo aver inviato una domanda online, i giovani ricevono 250.000 won sotto forma di “valuta locale” ogni trimestre per un totale di 1 milione di won in un anno. La valuta locale può essere utilizzata nei mercati tradizionali, nei ristoranti e nei negozi della provincia di Gyeonggi, che secondo i funzionari promuoverà anche l’economia locale. Nel primo trimestre di quest’anno, 124.438 persone – l’82,93% di coloro che hanno diritto ai sussidi – hanno chiesto l’indennità. Per ora, l’assegno per i giovani è limitato ai 24enni a causa di vincoli di bilancio. Eppure, è il più grande esperimento del mondo nella dimensione del campione.
“Abbiamo scelto la fascia di età perché sono stati esclusi dalla rete di sicurezza sociale nel processo di ingresso nel mondo del lavoro”, ha detto Yoo Young-seong, ricercatore presso l’Istituto di ricerca di Gyeonggi. “Sull’intera economia, l’impatto dell’indennità sarà limitato, ma ci aspettiamo che aiuti notevolmente quella specifica fascia di età.” La provincia di Gyeonggi sta ora raccogliendo dati e conducendo sondaggi per valutare in che modo i benefici finanziari incondizionati influiscono sulla vita dei destinatari , con i risultati da rilasciare alla fine di quest’anno. “Ad esempio, chiediamo loro cosa mangiano, se hanno lavorato meno tempo part-time e se hanno avuto più tempo per prepararsi per il loro futuro”, ha detto. “Se risultasse efficace, saremmo in grado di estendere il programma ad altre fasce d’età a livello nazionale”.
Nello stesso momento è in corso anche un esperimento di reddito di base per gli agricoltori. Haenam-gun, nella provincia di Jeolla del Sud, è il primo comune del paese a concedere un’indennità a 15.000 agricoltori. A prescindere dalle dimensioni dei loro terreni agricoli, ogni agricoltore riceverà 50.000 won al mese sotto forma di valuta locale a partire da giugno 2019, per un totale di 600.000 won l’anno.
Sia le province di Jeolla settentrionale che quelle di Jeolla del Sud stanno rivedendo le loro ordinanze per implementare il sistema di reddito di base a partire dal 2020. Anche altre contee, città e province stanno discutendo se adottare programmi simili.
La crescente disuguaglianza e le perdite di posti di lavoro che potrebbero andare di pari passo con l’automazione sono i principali motivi per cui il dibattito sul reddito di base sta guadagnando slancio, secondo gli esperti. “In passato, i posti di lavoro di alta qualità erano abbondanti nell’offerta. Ma ora, non sono disponibili per tutti, a causa dell’aumento delle disuguaglianze e dell’automazione “, ha dichiarato Kang Nam-hoon, a capo della rete coreana per il reddito di base e filiale del Basic Income Earth Network.
Per quanto riguarda il finanziamento del programma di reddito di base, Kang ha suggerito al governo di imporre tasse sugli immobili – una fonte di guadagno non ancora esplorata.  Geum Min, capo dell’Istituto per le alternative politiche ed economiche, ha suggerito di aumentare il pagamento delle tasse al livello medio degli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. “Potremmo anche pensare a altre fonti di finanziamento, ad esempio imponendo imposte sui dati creati da aziende IT “, ha affermato.
Altre idee in discussione come mezzo per finanziare il programma di reddito di base includono l’imposizione di tasse sui diritti di proprietà intellettuale, emissioni di carbonio o lo sfruttamento delle risorse naturali.
Nella foto alcuni dei promotori, compreso  il Governatore della provincia di Gyeonggi, Lee Jae-myung, alla 1° Fiera per il reddito di base  che si è svolta dal 29 al 30 aprile 2019 vicino Seul.

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