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Dall’Endyl: basic income, lotta alla precarietà e pianificazione democratica dell’economia

di Endyl

Per promuovere una alternativa sociale e di sinistra per l’Europa in questi tempi di austerità e tagli, l’Endyl propone l’introduzione di una forma di basic income. Una forma di protezione sociale garantita incondizionatamente a tutti, su base individuale, senza requisiti discriminanti di alcun tipo. Lo riteniamo un modo per garantire il diritto di tutti ad un reddito minimo, sufficiente per coprire i bisogni di base. Siamo contrari all’idea che le forme di sostegno al reddito siano utilizzate per tagliare lo stato sociale e i diritti già garantiti.

La richiesta di un reddito minimo deve essere anche collegata alla richiesta di una forma radicalmente diversa di distribuzione della ricchezza a livello europeo. Deve essere introdotto un sistema di tassazione equo, con il contributo determinante dei ricchi e dei super-ricchi, con l’obiettivo di introdurre una tassazione progressiva per tutti i redditi e i patrimoni.

Pensiamo che la risoluzione votata dal Parlamento Europeo nell’ottobre 2010 sia un primo passo nella giusta direzione: essa suggerisce ad ogni Paese membro di garantire a tutti i cittadini un reddito minimo pari al 60% del reddito medio pro-capite.

In secondo luogo, pensiamo che la proposta di un basic income sia necessaria ma non sufficiente: infatti è importante intervenire nel mercato del lavoro con riforme che introducano un salario minimo orario per tutti i tipi di lavoro e che combattano il lavoro precario.

MOZIONE APPROVATA DALL’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ENDYL DI ROMA (1-4 MARZO) (con la sola astensione di Left Youth of Finland)

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