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SCIOPEROSOCIALE

Evoluzione del mercato del lavoro e dei modelli di welfare: il reddito universale di cittadinanza. Tesi di Laurea Università di Roma.

di Anna Maria Catenacci

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una nuova interessante tesi universitaria dal titolo “Evoluzione del mercato del lavoro e dei modelli di welfare: il reddito universale di cittadinanza” realizzata da Anna Maria Catenacci Facoltà di Scienze Politiche, Corso di laurea in Analisi Economica delle Istituzioni Internazionali (2017). Università di Roma La Sapienza.

Per leggere l’interessante tesi clicca qui

Dall’introduzione:

La tesi si concentra principalmente sul rapporto tra reddito di base e mercato del lavoro e sulle conseguenze che l’introduzione di un reddito di base potrebbe avere sul modello di sviluppo, attraverso l’impatto sull’offerta di lavoro e sui modelli di consumo. L’argomento è stato scelto in vista dell’esperimento finlandese sul reddito di base, che ha preso il via a Gennaio 2017, con l’obiettivo di indagare proprio l’impatto sulle scelte dei lavoratori.

Scopo della tesi è approfondire il reddito di base come modalità alternativa di risolvere ad un tempo le questioni del lavoro e della distribuzione del reddito, considerando le opportunità offerte e le sfide poste dalle trasformazioni tecnologiche recenti.

Due gli obiettivi principali del lavoro:

● conoscere le potenzialità di un programma di sostegno al reddito universale e gli ostacoli che si frappongono alla sua fattibilità;

● indagare l’impatto sulle scelte dei lavoratori e dei consumatori per quanto riguarda l’allocazione del tempo, e quindi verificare se l’introduzione di un reddito indipendente dal lavoro, universale e incondizionato, sia in grado di modificare radicalmente il modello di sviluppo economico, assecondando le trasformazioni già in atto sia nei modelli di consumo che nel mercato del lavoro.

Per prima cosa è stato necessario fare chiarezza sul concetto stesso di reddito di base, anche attraverso un’analisi storica, a cui è dedicato il primo capitolo. E’ risultata indispensabile una conoscenza approfondita delle politiche di protezione sociale che il reddito di base potrebbe sostituire, per studiare quale impatto hanno sul mercato del lavoro e quali funzioni svolgono nel sistema economico.

Infine, l’analisi degli scritti di autori importanti come Meade, Atkinson e Tobin ha dato il via a una successiva ricerca di studi basati su simulazioni che utilizzassero dati più recenti, per mettere alla prova alcuni dei concetti teorici trovati negli autori citati, dopo le recenti trasformazioni strutturali dei modi di produzione. In particolare l’opera di James Meade è risultata utile ad approfondire gli aspetti su cui si focalizza la tesi. Le teorie di un altro premio Nobel, Gary Becker, riguardo l’allocazione del tempo hanno gettato luce sull’iniziale ipotesi di una possibile riduzione dei tempi del lavoro a seguito dell’introduzione del basic income, con conseguente diffusione di un nuovo modello di consumo (più orientato verso beni immateriali che richiedono tempo per essere consumati). Il capitolo 3 è dedicato all’analisi di queste teorie e delle recenti simulazioni che le supportano, mentre nel capitolo 4 si approfondiscono le questioni di politica economica legate al reddito di base: accennando alle possibili fonti di finanziamento, ma soprattutto concentrando l’attenzione sulle reazioni osservabili nel mercato del lavoro e sulle politiche del lavoro perseguibili.

Un quadro organico, in cui le evoluzioni del consumo risultano complementari a quelle dell’offerta del lavoro, è descritto nelle conclusioni, seguito dal compendio delle problematicità emerse per quanto riguarda i diversi aspetti esaminati nei capitoli centrali.

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