L’idea è quella di sperimentare un reddito di base tra 545 e 845 euro al mese per ogni individuo in 13 dipartimenti in Francia. La proposta del reddito era stata uno dei punti principali alle elezioni presidenziali francesi del candidato socialista Benoît Hamon ed oggi, ci sono tredici dipartimenti (Gironde, Ardèche, Ariège, Aude, Dordogne, Gers, Alta Garonna, Ille-et-Vilaine, Landes, Lot-et-Garonne, Meurthe-et-Garonne Mosella, Nièvre, Seine-Saint-Denis)che vogliono sperimentare sul loro territorio il reddito di base.
Il primo passo dovrebbe essere quello di avviare una grande indagine online tra i cittadini in collaborazione con un gruppo di esperti. All’interno di questo campione di persone potrebbero essere individuati coloro che inizieranno a percepire il reddito di base entro il 2019.
Gli attuali dipartimenti avrebbero individuato un reddito di base che oscilla tra 545 euro e 845 euro al mese ad “ogni individuo, giovane o vecchio” dice André Viola, Presidente (PS) della giunta regionale del dipartimento de l’ Aude. Una somma monetaria senza obblighi ad accettare un lavoro. L’idea sarebbe quella di sostituire o fondere il reddito di base con l’attuale Reddito minimo garantito (RSA revenu solidaritè active). Attualmente infatti questa misura ha visto aumentare le forme di controllo ed obblighi comportamentali dei beneficiari a partire dall’obbligo ad accettare qualsiasi lavoro. Queste restrizioni, insieme alla produzione di una documentazione eccessiva per dimostrare la necessità ad avere un sostegno economico hanno determinato il fatto che oltre il 30% degli aventi diritto non faccia più richiesta.
“L’idea è quella di introdurre un reddito garantito alle persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. Aiutare chi resta indietro non è incompatibile con il valore del lavoro”, sostiene Jean-Luc Gleyze, uno dei leader del Partito Socialista.
Il reddito di base è sperimentato in molti paesi ma in Francia, la legge non consente ancora alle autorità locali di fare una sperimentazione. Come parte della riforma costituzionale richiesta da Emmanuel Macron, una parte riguarderebbe l’opportunità del “diritto di sperimentare” per le autorità locali. L’obiettivo è quello di arrivare a proporre una legge entro l’estate per iniziare cosi la sperimentazione nella prima metà del 2019. Prima però sarà realizzato il sondaggio online e la pubblicazione dei risultati nell’estate del 2018.
per maggiori informazioni clicca qui