Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato che sarà presenterà un emendamento che istituisce il reddito minimo garantito come diritto costituzionale. “Garantiamo costituzionalmente il reddito minimo garantito, ovvero la rete di sicurezza per i più vulnerabili. Lo stato greco sarà ora costituzionalmente obbligato a fornire dignitose condizioni di vita a tutti i cittadini ”, cosi ha dichiarato il tweet Premier greco.
Il “reddito minimo garantito” è stato introdotto per la prima volta come programma pilota in Grecia nel 2014. La sua applicazione è stata introdotta pochi anni dopo, dall’allora governo di coalizione guidato da SYRIZA, con il nome “Reddito sociale di solidarietà” o KEA . A partire dal 2020, il governo greco prevede di spendere almeno un miliardo di euro all’anno per questo programma.
Il primo ministro Mitsotakis si è anche impegnato ad aumentare il numero dei beneficiari fino ad 800.000 persone, quasi il doppio del numero di coloro che stanno attualmente ricevendo l’attuale KEA, cioè circa 450.000 individui. Per accedere al reddito minimo garantito come pensato in Grecia, è necessario disporre di un reddito estremamente basso o nullo. Dunque il beneficio sarà destinato, in sostanza, alle persone che vivono in condizioni di estrema povertà. Non si tratta di un reddito di base ne sarà incondizionato o universale.
Il beneficio che si può ricevere è di 200 euro al mese e può vedere un aumento di 100 euro per ogni membro adulto aggiuntivo di una famiglia. Una famiglia composta da un solo adulto deve guadagnare meno di 2.400 euro l’anno per richiedere il reddito minimo. Questo importo aumenta in base al numero dei membri della famiglia. Inoltre, il valore dei conti di risparmio, proprietà e altri criteri patrimoniali sono presi in considerazione per accedere al beneficio.
Sicuramente si tratta di una misura ancora minima, con una accessibilità resa molto selettiva e destinata alle persone estremamente povere. Tuttavia la notizia più importante è che il reddito minimo sarà, almeno nelle intenzioni, inserito come diritto costituzionale e dunque un riconoscimento nuovo per un paese come la Grecia.