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Nuovo rapporto ONU chiede l’introduzione di un reddito di base

Il Relatore speciale sulla povertà estrema ed i diritti umani, Olivier De Schutter, ha pubblicato il nuovo rapporto dal titolo “L’economia del burnout: povertà e salute mentale”, in conformità con la risoluzione 44/13 del Consiglio dei diritti umani. In questo nuovo rapporto viene data nuova enfasi alla necessità di introdutte forme di reddito garantito o di reddito di base (i §§ 54-57 contengono un forte appello per il reddito di base).

Di seguito la sintesi del rapporto:
“Il relatore speciale sulla povertà estrema e i diritti umani, Olivier De Schutter, identifica i meccanismi che espongono le persone in condizioni di povertà a un rischio maggiore di condizioni di salute mentale ed esamina come, nonostante la straordinaria capacità di recupero di molte persone in condizioni di povertà, la salute mentale possa a sua volta aggravare la povertà estrema. Invita gli Stati a passare da un approccio biomedico alla salute mentale, che la tratta come un problema dell’individuo, a un approccio che affronti anche i temi sociali causa spesso di povertà. Inoltre, per affrontare l’emergere in tutti i paesi di problemi legati alla depressione e all’ansia, si dovrebbe fare di più per combattere la povertà e la disuguaglianza e affrontare l’insicurezza economica, come maggiori cause legate proprio alle problematiche della salute mentale. Oltre a incrementare gli investimenti nell’assistenza sanitaria mentale, il relatore individua la necessità di affrontare i rischi psicosociali causati dalla precarizzzione del lavoro, rafforzare la protezione sociale, introdurre un reddito di base incondizionato, facilitare l’accesso a spazi verdi che consentano di riconnettersi alla natura, come interventi prioritari. I circoli viziosi che collegano la povertà ai problemi di salute mentale sono il prezzo che paghiamo per l’esasperazione della competizione tra le persone nelle società attuali, ossessionate dall’aumento della produzione economica. Questo circolo vizioso, tra povertà e malattia mentale, può essere spezzato, a patto di mettere il benessere della persona al centro delle politica a dispetto della ricerca infinita della crescita economica.”

Per leggere il nuovo rapporto ONU “The burnout economy: poverty and mental health” clicca qui

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