Venerdi 24 luglio 2020, dalle ore 18:00, presso il Centro Sociale Pedro in Via Ticino 5 a Padova, si terrà l’iniziativa pubblica dal titolo “Reddito universale e conflitti nella pandemia”.
Partecipano all’incontro:
Roberto Ciccarelli (Il Manifesto)
Sandro Gobetti (BIN Italia)
Alice Dal Gobbo (POE)
Luca Dall’Agnol (Adl Cobas)
Elio Balbo (Professionisti dello spettacolo Piemonte)
Organizza CSO Pedro
Qui il documento di presentazione dell’incontro:
“La pandemia da Covid19 ha esacerbato tutte le fragilità e le distopie del capitalismo post-moderno.
Decenni di neoliberismo, alimentatosi con la sistematica rimozione di tutti i tasselli della società salariale-welfaristica, hanno prodotto un mondo ancora più diseguale, atomizzato nelle sue forme di vita e privato di qualsiasi equilibrio ecosistemico.
Il lockdown e l’incertezza nella fase della cosiddetta “ripartenza” stanno conducendo sul lastrico una fetta consistente della popolazione. Le misure istituzionali – sia a livello europeo che nazionale – si stanno dimostrando largamente insufficienti. E i prossimi mesi si apprestano a essere ancora più devastanti, con tutti le previsioni economiche che sono largamente peggiori di quelle della “grande recessione” iniziata nel 2007-2008.
Il corpo del lavoro vivo, seppur dilaniato da una precarietà sistemica, sta però mostrando una capacità imprevista di riorganizzarsi e produrre iniziative conflittuali. In Italia, l’esperienza delle maestranze dello spettacolo e della cultura – uno dei settori più colpiti dall’attuale crisi – è uno degli esempi più virtuosi di una lotta capace di creare vertenze e progettualità su larga scala. Il miglioramento delle condizioni materiali non può eludere una battaglia universale per l’accesso al reddito.
Una battaglia non solo contingente ed “emergenziale”, ma che deve ambire a emancipare tutti i soggetti della riproduzione sociale, il lavoro di cura, quello servile e quello legato allo sfruttamento della natura e del vivente nel suo complesso. Lavoro che il capitale ha sempre considerato illimitatamente disponibile, ma i cui dispositivi di valorizzazione oggi sono in crisi come non mai”.