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“The Citizens’ Income Law in Italy, the European minimum income experiences and the basic income international debate 2019-2020. Progetto di ricerca finanziato da INET (Institute for New Economic Thinking):

Dal 2019 al 2020 il BIN Italia ha realizzato il progetto di ricerca (finanziato dall’Institute for New Economic Thinking – INET con Grant ID #INO20-00005), sul tema della legge del reddito di cittadinanza in Italia, gli schemi di reddito minimo garantito in Europa ed il dibattito e le esperienze del reddito di base nel mondo.

Nel rispetto dei contenuti della proposta progettuale, i temi sono stati suddivisi in 4 Papers, che costituiscono al tempo stesso un percorso di ricerca e di analisi e letture autoconsistenti.
Il disegno operativo ha quindi portato a individuare il seguente percorso e i relativi Documenti:
TITOLI:
1 “Reddito minimo e reddito di base in Europa
2 “Esperimenti di reddito di base e dibattito internazionale
3 “Il contesto italiano sul reddito minimo garantito e il dibattito sul reddito di base: proposte e sperimentazioni”.
4 “La legge sul reddito di cittadinanza in Italia: analisi, dati, prospettive e nuovi scenari”.

Le attività del team di ricerca del BIN Italia hanno incluso il coordinamento del team, lo studio dei principali regolamenti e direttive dell’UE in materia di protezione sociale, l’analisi dei testi e della letteratura pertinente. Inoltre, è stata condotta una ricerca qualitativa sull’impatto della “Legge sul reddito di cittadinanza” in Italia attraverso interviste ai beneficiari finali e un’analisi delle ripercussioni sul sistema di welfare italiano alla luce dei nuovi scenari. L’organizzazione del lavoro di ricerca è iniziata con la definizione del contesto storico ed economico che avrebbe inquadrato il tema del Reddito di Base.

In questo senso:

Il paper n. 1: Reddito minimo e reddito di base in Europa: un breve excursus intorno alle grandi trasformazioni, seguendo un approccio multilivello, espone gli elementi chiave che hanno portato all’implementazione dei principali schemi di reddito minimo nei Paesi europei. Ne analizza alcuni in dettaglio e identifica i principi alla base della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Le politiche dell’UE e il lavoro dei vari comitati comunitari, che negli ultimi anni hanno sviluppato un quadro di riferimento volto a rendere più omogenei gli interventi a livello nazionale, hanno portato a concentrarsi sul reddito di base nell’UE, al di là degli schemi di reddito minimo e verso un nuovo diritto umano, sociale ed economico. Il documento esamina quindi alcune prospettive e nuovi scenari nel dibattito. L’UE, partendo dai pilastri del modello sociale europeo che si è distinto dal dopoguerra ad oggi, ha le carte in regola per essere il primo continente al mondo in grado di attuare una misura di questo tipo e compiere così un passo avanti necessario per entrare con fiducia nel XXI secolo.

Il paper n. 2: Gli esperimenti sul reddito di base e il dibattito internazionale, si concentra sulla definizione delle caratteristiche principali di una nuova politica economica redistributiva, un nuovo concetto di emancipazione dal lavoro garantito che consente alle persone di scegliere liberamente il proprio lavoro e di riprendersi il proprio tempo di vita. L’analisi dei principali autori, delle teorie economiche e dei riferimenti teorici ha portato a esaminare i più interessanti e innovativi progetti di reddito di base condotti in tutto il mondo (in Africa, India, Europa, Asia, Canada e Stati Uniti). Il team di ricerca ha inoltre dedicato una riflessione specifica su come la pandemia COVID-19 abbia influenzato le politiche di welfare e portato una rinnovata attenzione al reddito di base. Pertanto, analizzando la proposta del Reddito di Base da questi diversi punti di vista, proponiamo un approfondimento sulle regole di distribuzione del reddito e sul concetto di lavoro produttivo.

Paper n. 3: Il contesto italiano del reddito minimo garantito e il dibattito, la proposta e la sperimentazione del reddito di base. Consegnato il 1° febbraio 2021, organizza e analizza le trasformazioni sociali e come il dibattito sulle rivendicazioni di forme di protezione sociale si sia trasferito anche nei movimenti sociali in Italia. In particolare, nel periodo pre-crisi (2000-7), l’Italia ha registrato un debole livello di crescita (in media, poco meno dell’1% all’anno) e poi ha assistito a un calo del prodotto interno lordo (PIL) nei sette anni successivi, un calo senza precedenti nei Paesi capitalistici avanzati. Così come i cambiamenti nella produzione e nel mercato del lavoro non hanno trovato risposte concrete nell’individuazione di misure innovative di welfare. Tuttavia, negli ultimi 20 anni il dibattito italiano, in particolare quello sviluppatosi grazie ai movimenti sociali, dai lavoratori precari, alle associazioni contro la povertà, ai movimenti femministi, ad alcuni partiti politici, alle istituzioni locali e regionali ha avanzato nel tempo diverse proposte. Dal reddito minimo garantito al reddito di base incondizionato, fino alla rivendicazione di forme di redistribuzione economica, la società italiana è stata attraversata da un “attivismo sociale” molto interessante.

Paper n. 4: La legge sul reddito di cittadinanza in Italia: analisi, dati, prospettive e nuovi scenari. Consegnato a maggio 2021, questo paper si concentra sulla Legge di Bilancio 2019 che ha introdotto il reddito di cittadinanza in Italia. Ma come funziona il reddito di cittadinanza in Italia? Quali sono le criticità? Quali sono le potenzialità? Quante persone ne hanno diritto? Qual è stato il dibattito politico, sociale e mediatico che lo ha preceduto? E cosa dicono i beneficiari del reddito di cittadinanza? È una misura utile o ancora troppo debole? Quali possono essere gli ulteriori esiti per il welfare italiano, anche in relazione al dibattito internazionale sulle forme di reddito garantito? Resta comunque un punto di partenza importante per l’Italia, soprattutto per i milioni di cittadini che ne hanno potuto beneficiare. È senza dubbio un punto di partenza per immaginare e implementare nuove forme di welfare che possano rispondere alle crisi sociali ed economiche e alle grandi trasformazioni degli ultimi decenni.

 

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