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Regno Unito: in Galles un programma di reddito di base per 5mila persone

Il primo ministro gallese, Mark Drakeford, ha chiarito che intende introdurre un progetto pilota di reddito di base. Un gruppo di esperti ha raccomandato che il programma coinvolga da subito qualche migliaio di persone. Il think tank indipendente, Autonomy, ha definito dunque un piano per che potrebbe vedere 5.000 residenti prendere parte a una sperimentazione iniziale di 24 mesi.

La proposta del reddito di base da cui partire è quella che prevede di dare ad ogni persona una somma fissa di denaro ogni mese, indipendentemente dal fatto che abbia un’altra forma di reddito (ad esempio da lavoro). Puoi leggere tutti i dettagli qui (in inglese).

In attesa che il governo gallese riveli ulteriori dettagli, il think tank Autonomy ha presentato quello che secondo loro sarebbe il modo migliore per procedere. Il piano vedrebbe due progetti pilota paralleli organizzati contemporaneamente, uno in un’area urbana e uno in un’area rurale, al fine di individuare la diversità della società gallese. I progetti pilota includerebbero i residenti nelle aree selezionate, compresi i bambini e le persone oltre l’età lavorativa, con 2.500 persone che prenderanno parte in ciascun gruppo\località.

Il progetto pilota costerebbe 50 milioni di sterline l’anno, il che equivale allo 0,6% del budget 2021-22 del governo gallese.

Secondo il piano redatto dal think tank:

  • I bambini di età compresa tra 0 e 17 anni riceveranno £ 120,48 a settimana (pagati al loro tutore)
  • Gli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni riceveranno £ 213,59 a settimana
  • Gli adulti di età superiore ai 65 anni riceveranno £ 195,90

Questi importi sono stati individuati tenendo contro dello standard di reddito minimo della Joseph Rowntree Foundation. Il rapporto raccomanda inoltre che il programma dovrebbe durare 24 mesi, per valutare così al meglio le potenzialità e le criticità per poterlo ampliare in tutto il Galles.

Secondo Autonomy, rimane un ostacolo significativo per andare avanti, ovvero che il programma richiederà la cooperazione del governo del Regno Unito attraverso l’HMRC e il DWP in modo che possano essere apportate le modifiche fiscali e previdenziali necessarie per il progetto pilota. Insomma bisogna attendere che anche Londra si esprima in tal senso. I sostenitori dello schema gallese affermano che un reddito di base può aiutare a superare gli ostacoli burocratici e il sistema sanzionatorio dell’attuale modello di welfare del Regno Unito.

La sperimentazione sarà seguita da una ricerca di valutazione per osservare diversi criteri e risultati:

  • Riduzione della povertà e attenuazione dell’insicurezza economica.
  • Miglioramento della salute e del benessere.
  • Empowerment dei residenti e maggiore autonomia decisionale.
  • Riduzione degli ostacoli alla partecipazione al mercato del lavoro.
  • Maggiore diffusione dell’istruzione e della formazione.
  • Aumento dell’attività imprenditoriale e di volontariato.

Will Stronge, direttore del think thank Autonomy, ha dichiarato: “Tutte le prove suggeriscono che un reddito di base garantito allevierebbe direttamente la povertà in Galles e questo piano definisce un approccio sensato da seguire per il governo gallese nella pianificazione e nell’ideazione di un progetto pilota. Se ben progettato deve essere inclusivo e sufficientemente ampio da essere in grado di acquisire prove da entrambe le comunità rurali e urbane.”

Guy Standing, professore presso SOAS e fondatore del Basic Income Earth Network, ha dichiarato: “Essendo stato coinvolto in progetti pilota in Nord America, Inghilterra, Finlandia, India e parti dell’Africa, sono enormemente impressionato dall’energia alla base della creazione del progetto in Galles. Potrebbe essere un  progetto pionieristico di quella che dovrebbe diventare la politica nazionale dopo la pandemia di Covid-19. Abbiamo bisogno di resilienza e solo la sicurezza del reddito di base può fornirla”.

Per leggere lo studio di fattibilità promosso dal think thank Autonomy clicca qui

Fonte Wales online

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