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Reti contro la povertà europee rispondono al segretario della NATO: meno armi più welfare.

11 organizzazioni della società civile europee, hanno scritto una lettera aperta dopo le sconcertanti dichiarazioni Mark Rutte, Segretario Generale della NATO, che ha dichiarato per ben due volte che la spesa per la difesa in Europa è troppo bassa, “incolpando i troppi finanziamenti per il modello sociale europeo, in particolare per la sanità e le pensioni” dicono i promotori della lettera che dichiarano ancora: “la NATO sta spingendo gli Stati membri dell’UE ad aumentare la spesa militare nazionale per la difesa, riducendo al contempo gli investimenti pubblici nella protezione sociale. Questo rischia di aggravare le condizioni di milioni di cittadini europei che hanno già subito gravi colpi al sistema di welfare dopo anni di politiche di austerità che hanno avuto un grave impatto sulla vita, sui diritti umani e sulla dignità delle persone. Il 2025 è un anno cruciale per la tutela dei diritti sociali! In questo contesto, insieme ad altre 10 organizzazioni della società civile dell’UE, abbiamo pubblicato una dichiarazione in cui chiediamo alla Commissione europea, agli Stati membri e al Parlamento europeo di dare priorità e salvaguardare la spesa sociale. Di fronte alla crescente pressione per riorientare i fondi verso i bilanci militari e della difesa, è fondamentale proteggere il benessere sociale e garantire che le decisioni di bilancio sostengano il benessere delle persone.I 95 milioni di persone che vivono in povertà assoluta non possono più aspettare. Si tratta della dignità umana, della democrazia, dei diritti umani, della coesione sociale e della capacità dell’UE di proteggere i suoi cittadini più vulnerabili. L’UE deve proteggere il welfare a tutti i costi.”

Dichiarazione delle organizzazioni della società civile dell’UE: L’UE deve proteggere il welfare ad ogni costo.

Noi, 11 organizzazioni della società civile dell’UE, scriviamo per esprimere le nostre preoccupazioni in seguito alle dichiarazioni del Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, davanti alla Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa del Parlamento europeo di lunedì 13 gennaio 2025 e durante gli incontri del World Economic Forum giovedì 23 gennaio 2025. Durante il suo intervento ha ha invitato gli Stati membri dell’UE ad aumentare la spesa militare nazionale per la difesa e li ha incoraggiati a considerare la possibilità di rivalutare la spesa nazionale per le
pensioni, la sanità e le misure di protezione sociale.

Rappresentiamo organizzazioni che si occupano di diritti sociali, lotta alla povertà, sostegno ai senzatetto, antidiscriminazione, giustizia razziale, diritti dei Rom, diritti delle persone con
disabilità, salute mentale, migranti, bambini, sostegno alle famiglie, giovani e anziani. Noi e i nostri membri siamo in prima linea per testimoniare lo stato disastroso dell’esclusione sociale nell’UE. Le politiche di austerità degli anni scorsi hanno già avuto un duro impatto sugli investimenti pubblici e sulla protezione sociale con effetti disastrosi sui diritti umani e sulla dignità dei più vulnerabili. Tuttavia, gli impegni assunti dall’UE nell’ambito del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali (Social Pillar) e gli obiettivi di riduzione della povertà delle Nazioni Unite non possono essere raggiunti senza adeguati mezzi finanziari, sia a livello dell’UE che a livello nazionale.

Il 2025 è un anno cruciale, con il rinnovo del Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali, l’adozione del Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili, la preparazione della strategia contro la povertà, il rinnovo delle strategie dell’UE in materia di uguaglianza e antidiscriminazione e l’inizio della discussione sul Quadro finanziario pluriennale post-2027.
Un finanziamento adeguato del welfare come investimento sociale è alla base di società pacifiche e prospere, mettendo in atto solide reti di sicurezza sociale per garantire che le persone e le
famiglie resistano agli shock economici e alle crisi sociali. Si tratta di un aspetto di importanza geopolitica per garantire un’Unione europea forte di fronte alle transizioni digitali, alla crisi demografica e all’agenda green. In un momento in cui le linee guida 2024-2029 pongono un forte accento sulla sicurezza e sulla difesa militare, chiediamo alla Commissione europea, agli Stati membri di e al Parlamento Europeo di dare priorità e proteggere la spesa sociale di fronte alle crescenti pressioni per riorientare i fondi verso i bilanci militari e della difesa, e di proteggere il benessere sociale in mezzo a pressioni di bilancio contrastanti.

I 95 milioni di persone che vivono in povertà non possono più aspettare. Si tratta di dignità umana, di democrazia, di diritti umani, della coesione sociale e della capacità dell’UE di proteggere i più vulnerabili.

Firmatari: European Anti-Poverty Network (EAPN); Caritas Europa; COFACE Families Europe; Emmaus Europe; Eurochild; Eurodiaconia; European Network against Racism (ENAR); European Roma Grassroots Organisations (ERGO) Network; FEANTSA; PICUM (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants); Social Platform.

Per leggere la dichiarazione ufficiale (in inglese) clicca qui

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