RIDER, BASTA LAVORARE SENZA DISPOSITIVI DI SICUREZZA: IN PIENA EMERGENZA NON SIAMO MONATTI, PRETENDIAMO UN REDDITO GARANTITO PER TUTTE E TUTTI!
Come Deliverance Milano, il sindacato dei rider di Milano, e Riders Union Roma, il sindacato dei rider di Roma, auspichiamo che questa situazione trovi una sua repentina risoluzione, perché non ci possiamo permettere ancora a lungo di restare sospesi nell’incertezza: abbiamo affitti da pagare, famiglie da mantenere e ad oggi continuiamo a vivere senza sapere se ci sarà per noi, lavoratori autonomi sulla carta e subordinati di fatto, un #redditogarantito nelle prossime settimane, dovendo far fronte sia al calo delle consegne (circa il 50% in meno) venendo pagati a cottimo, sia alla latitanza delle #piattaforme che non rispondono alle nostre richieste.
Oltre il danno la beffa, perché pur essendo tra le categorie più esposte al #contagio, occupandoci di consegne a domicilio, le aziende non ci forniscono ad oggi, come la Legge Rider invece prevede i #DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), in questo caso, oltre alla giacca catarifrangente ed impermeabile, le luci, le gomitiere, le ginocchiere e il casco, le imprese dovrebbero fornirci, per tutelarci dal pericolo di contrarre il Covid-19, la mascherina certificata, i guanti usa e getta e il gel disinfettante.
Allo stato attuale, avendo assistito ad un drastico taglio delle ore e del numero delle chiamate, non solo corriamo i rischi che comporta il #CoronaVirus sulla nostra pelle, non avendo nemmeno il diritto di stare a casa, ma ci troviamo protagonisti di situazioni pressoché assurde, come addetti al banco che ci intimano di rimanere fuori dal locale, trattandoci come #untori e appestati, oppure quando ci capita di andare davanti ad un ristorante, dopo 4 km di corsa per un ritiro e scopriamo che c’è tutto chiuso, perché ora il servizio di #delivery è sospeso, ma l’app dei clienti non è stata aggiornata e il tragitto non ci verrà pagato.
Sono giorni di caos e di estrema confusione per tutti, lo capiamo. Proprio per questo domandiamo che nessuno sia lasciato indietro, in questi periodi in cui si chiedono sacrifici a tutti. Abbiamo saputo che ci sono nostri colleghi che sono stati contagiati, rider del delivery food, driver di #Amazon, a cui è stata imposta la #quarantena. Chiediamo il diritto di poter esercitare quei diritti che l’Art.2 del Jobs Act già ci riconosce, in quanto lavoratori eteroorganizzati: siamo lavoratori subordinati e dobbiamo essere trattati come tali, anche per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, ci aspettiamo un istituto previdenziale adeguato, che sia in grado di garantirci la continuità di reddito, perché ci spetta di diritto, un diritto sancito anche dalla #LeggeRider e da una sentenza della Corte di Cassazione.
E come noi, tutta quella platea di milioni di lavoratori, operatori sanitari e scolastici, tecnici dello spettacolo, false partite Iva, collaboratori domestici, lavoratori a chiamata o alla spina, impiegati nella ristorazione, nel turismo, nel commercio, nel pubblico impiego come nel settore privato; quell” #ItaliaPrecaria, che da un momento all’altro, in un periodo di crisi come questo, si trova senza la sicurezza di un reddito.
Chiediamo che la politica e le istituzioni rispondano in maniera chiara e netta a questa esigenza, senza sacrificare nessuno, perché non devono esistere #lavoratori di serie A e di serie B ma tutti vanno tutelati. Non per noi ma per tutt*!