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Roma: sotto la sede INPS gli esclusi dal reddito di cittadinanza

Il 29 novembre 2019, all’interno della campagna “Vogliamo tutto”, decine di persone si sono date appuntamento sotto la INPS a via dell’Amba Aradam a Roma per denunciare l’esclusione di migliaia di persone che avrebbero diritto alla misura del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”.

Di seguito il comunicato degli organizzatori:

“Abbiamo portato all’attenzione del direttore e dei funzionari della sede INPS che hanno accettato di interloquire con una nostra delegazione, il problema della residenza causato dall’art. 5 della legge Renzi-Lupi, il blocco delle richieste per i migranti, la difficoltà a seguire le pratiche presso le divisioni territoriali nonché l’impossibilità di fare ricorso per le decadenze.

Rispetto alle decadenze abbiamo fatto notare come sia una modalità di comunicazione inaccettabile sotto ogni punto di vista –umano e giuridico-, quella che vede decadere una misura amministrativa quale è –alla fine- il RdC solo con un SMS, senza ulteriori spiegazioni rispetto al motivo dell’avvenuta decadenza e senza la possibilità di fare ricorso rispetto ai motivi che l’amministrazione ritiene di aver avuto per arrivare a questa misura estrema. Si è convenuto inoltre che ci sono modalità difformi di gestire queste decadenze sui vari quadranti del territorio romano, che devono essere ricondotte ad una unità di trattamento.
Rispetto alla questione della residenza, abbiamo sollecitato l’INPS a prendere posizione contro una legge incivile che di fatto crea un cortocircuito dal punto di vista amministrativo, facendo presente che va tenuto conto della frequente impossibilità per molti richiedenti di dimostrare la continuità richiesta negli ultimi 2 anni nonostante la residenza fittizia.
Il blocco delle richieste per i cittadini non UE sembrerebbe superato dal decreto attuativo dei Ministri del Lavoro e degli Esteri di cui si è avuta notizia ieri, che chiarisce dopo mesi quali sono i paesi ai quali richiedere la certificazione patrimoniale.
In merito alle difficoltà legate alla pratiche e al loro iter, ci è stata riferita una difficoltà ad amalgamare le procedure tra le diverse INPS e la necessità percepita anche dal loro punto di vista di territorializzare le pratiche che al momento vengono elaborate e smistate senza un criterio preciso.

Tutte queste questioni saranno sottoposte nuovamente in un incontro che stiamo chiedendo di fissare con la direzione centrale dell’INPS.
Intanto andremo avanti organizzando gli esclusi dalla misura, verificando quello che accade presso gli sportelli territoriali, continuando a monitorare le decadenze.

Vogliamo l’allargamento della platea dei beneficiari, utilizzando le risorse già stanziate per la misura del RdC e il diritto alla residenza per tutt@ cancellando definitivamente la barbarie dell’art5.

Casa, reddito, servizi, salute #vogliamotutto”

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