Abstract
La protezione del reddito minimo costituisce il fronte più debole di realizzazione del welfare state italiano. Nell’ultimo decennio sono stati fatti diversi tentativi a livello regionale di discostarsi dal modello tradizionale, ma sono stati spesso seguiti da un’inversione di tendenza. Concentrandosi sui casi del Friuli Venezia Giulia e del Lazio, questo articolo – partendo da precedenti affermazioni della letteratura – sostiene che le dinamiche di concorrenza politica sono cruciali per comprendere questa traiettoria politica sconcertante e incoerente. In particolare, sono considerate le variabili cruciali le dinamiche di interazione e scambio politico tra attori sociali – sindacati, organizzazioni religiose e movimenti sociali – e politici – le cui preferenze sono strutturate dalle caratteristiche sistemiche del sistema dei partiti.
Rivista Italiana di Politiche Pubbliche n. 1/2016, pp. 87-114