Infatti la misura del credito universale che ha soppiantato le misure di welfare per una unica misura meno generosa dei precedenti sussidi, più condizionata all’obbligo al lavoro, piena di vincoli e al limite della vessazione delle persone e del rispetto della dignità, sta ricevendo forte critiche. Questo ha avviato dunque un nuovo dibattito sul pensare un nuovo welfare ed il reddito di base incondizionato sta avendo un forte sostegno sia popolare che di enti istituzionali, accademici e politici.

Il rapporto del NHS fornisce un ulteriore supporto al programma sperimentale perchè secondo questo il reddito di base potrebbe ridurre la disuguaglianza. La modellizzazione utilizzata nel rapporto suggerisce che oltre 1000 morti premature potrebbero essere prevenute. I ricercatori del NHS Scotland affermano che già l’aumento di tutti i benefici di sussistenza del 50% salverebbe la maggior parte delle vite riducendo le disuguaglianze sanitarie.

Tuttavia hanno concluso che il modo più efficace di ridurre i decessi prematuri sarebbe proprio l’introduzione di un reddito di base incondizionato combinata con i sostegni per le persone disabili.

Mark Robinson,  di NHS Scotland, che ha collaborato alla stesura del rapporto, ha dichiarato: “In generale, politiche di redistribuzione di reddito comporterebbero maggiori guadagni in salute anche se potrebbero ridurre spese in sostegno del sistema sanitario. Tuttavia abbiamo scoperto che l’introduzione di un reddito di base con sostegni aggiuntivi per le persone disabili sarebbe la proposta più conveniente”.

Gli studi hanno dimostrato che coloro che vivono nelle aree svantaggiate moriranno 10 anni prima rispetto alle zone dove vivono le persone più ricche.

Il reddito di base è sperimentato in diversi paesi, tra cui la Finlandia, dove nel gennaio 2017 un campione casuale di 2000 disoccupati è stato pagato 560 euro (475 sterline), senza alcun obbligo di cercare o accettare un impiego.

David Walsh, responsabile del programma di sanità pubblica del Centro per la popolazione della città di Glasgow, ha dichiarato che il lavoro dell’NHS in Scozia è stato significativo. “Le disuguaglianze sanitarie in Scozia sono più ampie che altrove nell’Europa occidentale”, ha aggiunto. “È una situazione disperatamente ingiusta, e dobbiamo affrontarla con urgenza. Le analisi sulle sperimentazioni del reddito di base forniscono nuove importanti prove per il governo scozzese”. Il professor Mike Danson, professore di politica aziendale presso la Heriot Watt University e membro del Basic Income Network in Scozia, ha concordato che “il reddito di base avrà un certo numero di vantaggi, come affrontare lo stigma verso le persone dell’attuale modello di welfare e costruire comunità solidali, inoltre sarebbe più facile cambiare lavoro, creare una nuova attività o lasciare una relazione sentimentale dove il partner usa violenza”. Tuttavia, ha aggiunto “il governo scozzese e le autorità locali hanno poteri limitati in materia di tassazione e spesa, cosicché a meno che non vi siano altre autorità che siano disposte a sostenere i programmi pilota sul piano amministrativo, sarà difficile affrontare molti degli aspetti in relazione allo studio della povertà, disuguaglianza e cattiva salute.” A questo proposito ha ricordato che “solo l’indipendenza consentirà di realizzare gli indubbi benefici del reddito di base e di ridurre le disuguaglianze”.

Fonte The National