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Sistemi e modelli di protezione del reddito minimo garantito nei paesi europei.

di Sandro Gobetti

Tratto dal libro “Reddito minimo garantito un progetto necessario e possibile” edizioni GruppoAbele 2012

Sistemi e modelli di protezione del reddito minimo garantito nei paesi europei.

“…poter ricevere un reddito garantito mi ha dato la possibilità di essere indipendente dai miei genitori che non avrebbero potuto pagare i miei studi, ho avuto molto tempo per fare attività culturali, sociali e politiche, fare musica. Sono potuto andare a studiare a San Francisco.”

Bob Wester studente di Scienze Politiche Olanda

 

“…quando perdi lavoro hai il sussidio e poi il reddito minimo e questo permette alle persone di poter vivere e di scegliere come ricollocarsi…”

Donatella Fettucci e Joel Napolillo, disoccupati, Belgio

 

“…penso che le politiche di welfare siano troppo schiacciate sul workfare, sempre più condizioni, piene di regole, di particolarismi che diventano talmente complessi che creano una sorta di controllo sociale piuttosto che garantire una sicurezza sociale.”

Marc Monaco, padre single e insegnante, Belgio

 

Sin dalle loro origini gli istituti del welfare state hanno svolto un ruolo cruciale nella modernizzazione della società europea, nel consolidamento della democrazia e nella stabilizzazione dell’economia. I sistemi europei di protezione sociale, sviluppatisi nel corso del tempo, presentano caratteristiche diverse in base alle esperienze storiche, politiche ed economiche dei singoli paesi. Differiscono tra loro rispetto alla dimensione e alla composizione della spesa pubblica, all’organizzazione e alla gestione delle misure, ai tipi di prestazioni e ai modi di finanziamento, tutte differenze che tengono conto dell’interazione tra le varie misure di protezione, delle caratteristiche salariali, delle necessità di alcune fasce sociali o delle condizioni particolari di alcuni gruppi di beneficiari. Queste differenze si riflettono nella complessità e nelle diversità degli schemi di reddito minimo che variano da Paese e Paese e talvolta anche all’interno di uno stesso Paese. Tuttavia questa diversificazione non ha impedito, come già accennato nel precedente capitolo, di procedere a una classificazione sulla base degli strumenti, delle modalità di accesso al beneficio, dei mezzi di finanziamento, delle forme organizzative, della durata e delle condizioni di mantenimento del beneficio. In base a ciò possiamo identificare alcune linee comuni e individuare alcuni macro-sistemi.

Come detto nel primo capitolo la letteratura in tema di social policy individua quattro modelli: il modello scandinavo (o socialdemocratico), il modello anglosassone (o liberale), il modello continentale e il modello mediterraneo.

A loro volta, anche le misure di reddito minimo, come già anticipato, possono essere schematizzate in quattro tipologie:

Misura universalistica con integrazioni: Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Finlandia, Olanda, Portogallo, Romania Slovenia, Svezia

Si tratta di una misura relativamente semplice, destinata a tutti coloro che attraverso il means test dimostrano di non avere mezzi sufficienti a sostenere se stessi. Anche se tra i paesi che sono hanno questa misura esistono differenze relative all’ammontare del beneficio, alle forme di condizionatezza al lavoro, alla durata del beneficio etc. la base che li accomuna è quello di garantire una “base economica” accompagnata anche da ulteriori integrazioni.

Misura di base con diverse integrazioni: Spagna, Francia, Irlanda, Malta, Regno Unito

Schemi che hanno sviluppato una diversa rete di interventi e destinata a gruppi sociali diversi tra loro come le famiglie monoparentali, i malati, i disabili, i disoccupati, i pensionati a basso reddito, i giovani etc. Sono generalmente accompagnati da misure di ultima istanza e dunque in grado di coprire la maggior parte di coloro che hanno urgente bisogno di sostegno. Il reddito minimo anche in questo caso è accompagnato da ulteriori integrazioni.

Misura minime e discrezionale: Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia

Si tratta di schemi piuttosto limitati sia rispetto all’ammissibilità del beneficio che nella copertura economica. Questo perché il livello di means test di accesso è molto limitato.

Misura limitata o parziale: Grecia, Bulgaria, Italia, Ungheria

Sono misure frammentate e parziali, limitate ad alcune categorie sociali e non coprono coloro che hanno urgenti necessità economiche. Non si sono sviluppati modelli di reddito minimo, anche se in Italia ad esempio esistono alcune misure regionali. In questi paesi la protezione sociale risulta frammentata e indebolita sul piano universale e con alcune forme di garanzia solo per alcune specifiche categorie sociali. In questi paesi l’intervento è molto limitato e non è in grado di intervenire su coloro che hanno urgente bisogno di sostegno al reddito.

(Fonte: H. Frazer, E. Marlier Minimum income schemes across EU members oct. 2009  On behalf of the European Commission DG Employment, Social Affairs and Equal Opportunities.)

All’interno di ciascun modello i sistemi nazionali si caratterizzano per le loro diverse capacità di intervento, dovute all’ammontare del beneficio, alla durata nel tempo o alla condizionatezza al lavoro, al tipo di means test etc.

La dimensione del beneficio economico, ad esempio, risulta estremamente diversa a seconda del Paese. Questa diversificazione ha dato vita ad un dibattito in tutta Europa, sia tra gli esperti di politiche sociali comunitarie, sia tra le istituzioni sovranazionali. La diversità di intervento economico ha fatto emergere la questione di come individuare misure più comuni o quanto meno similari.

Si nota, nelle Tabelle 1 che segue, la differenza dell’importo tra i diversi paesi europei che hanno uno schema di reddito minimo ed anche gli andamenti tra gli anni 2007 e il 2010.

Tab. 1 – Importi del reddito minimo anno 2007 – 2010 (in euro)

Danimarca: 2007: 1201 euro al mese –   2010: 1325 euro al mese

Lussemburgo: 2007: 1185 euro al mese – 1146 euro al mese

Irlanda: 2007: 805  euro al mese – 2010: 849 euro al mese

Belgio*: 2007: 645 euro al mese – 2010: 725 euro al mese

Olanda*: 2007: 588 euro al mese – 2010: 617 euro al mese

Austria: 2007: 542 euro al mese – 2010: 542 euro al mese

Francia*: 2007: 441 euro al mese – 2010: 460 euro al mese

Cipro*: 2007: 356 euro al mese – 2010: 452 euro al mese

Malta: 2007: 359 euro al mese – 2010: 397 euro al mese

Svezia*: 2007: 361 euro al mese – 2010: 385 euro al mese

Finlandia*: 2007: 361 euro al mese – 2010: 385 euro al mese

Germania*: 2007: 345 euro al mese – 2010: 359 euro al mese

Regno Unito*: 2007: 303 euro al mese – 2010: 370 euro al mese

Slovenia: 2007: 206 euro al mese – 2010: 226 euro al mese

Italia: 2007: euro al mese – 2010:euro al mese

Grecia: 2007: euro al mese – 2010: 0 euro al mese

 

Fonte IRS elaborazione dati MISSOC 2007 e 2010

(*) in questi paesi il reddito minimo è correlato da altre integrazioni economiche e prestazioni sociali non comprese nel totale segnalato nella tabella

 

Altro elemento utile da segnalare è la durata del reddito minimo e dunque la possibilità di rinnovare o meno il mantenimento del beneficio come evidenziato nello schema che segue. Va detto in questo caso però, come abbiamo già visto nel capitolo 1 nello schema sulle “Condizioni per il beneficio al reddito minimo e sanzioni nei maggiori paesi europei (2007)”, che tale durata, spesso illimitata, viene riconsiderata ogni tot mesi (3, 6, 9 etc) attraverso un controllo o comunque una dichiarazione del beneficiario che deve dimostrare, attraverso la verifica del means test, di averne bisogno.

Cosi anche la diversificazione delle misure di integrazione al reddito minimo acquistano forme e misure diverse. Anche se come si vede nella Tabella 3 che segue, al reddito minimo viene praticamente sempre garantito un sostegno all’alloggio (in alcuni casi attraverso il sostegno all’affitto in altri con il sostegno al mutuo della prima casa etc.) ed un sostegno per le cure mediche.

 

Rimborsi supplementari –  spese coperte completamente o parzialmente

EEA States

Alloggio e riscaldamento: IS, BG, CY, CZ, BE, DK, FI, HU, LT, LV, NO, RO, SE, SK, MT, UK, NL, SI, IE, PL, ES, AT, LU, FR, DE, LI

Indennità per il rilascio della carta di identità: BG

Indennità e sostegno per i trasporti: BG, IE

Assistenza ai bambini: CY

Cure mediche e spese farmaceutiche: IS, BG, CY, CZ, BE, DK, FI, HU, LV, NO, RO, SE, SK, MT, UK, SI, IE, PL, AT, LU, PT, FR, LI

Indennità per chi vive solo: IE

Spese di affitto o integrazione al mutuo: IE

Indennità per le spese elettriche: IE

Affitto per il telefono e canone televisivo: IE

Supplementi per donne incinta: DE, SK

Benefit per le spese scolastiche: DE

Spese per la famiglia: DK

Spese per la formazione e l’attivazione: DK

Fonte: MISSOC Analysis 2011, Guaranteed minimum resources, for the European Commission DG Employment, Social Affairs & Inclusion May 2011

 

Come abbiamo visto dunque lo strumento del reddito minimo è utilizzato, anche se in forme diverse, nella maggior parte dei paesi europei e senza alcun dubbio è la misura che più di altre caratterizza la specificità e il ruolo del sistema sociale europeo rispetto a molti altri paesi nel mondo. Anche se il reddito minimo ha subito nel corso del tempo molte riforme, rimane pur sempre la misura che meglio di altre ha saputo, anche in fase di crisi economica, assolvere al compito di contrastare il rischio di esclusione sociale.

La mancanza di omogeneità dei diversi modelli nei vari paesi è stata analizzata anche dalla Commissione Europea che negli anni ha definito la necessità di rafforzare l’integrazione e la coesione europea. Il Consiglio di Lisbona nel 2000 ad esempio ha riconosciuto il ruolo del modello sociale europeo evidenziando la necessità di una riformulazione delle tradizionali forme di tutela sociale, chiedendo ai singoli paesi di assicurarne la sostenibilità finanziaria per promuovere l’inclusione sociale. Forse uno dei passaggi cruciali può divenire la strategia per l’Europa 2020 che tra gli obiettivi chiave ha quello di implementare appropriate misure per ridurre il rischio povertà in particolare attraverso la concreta introduzione di schemi di reddito minimo in tutti gli Stati membri. A partire da queste considerazioni il Parlamento europeo ha invitato proprio la Commissione a sostenere ulteriori esperimenti, tenendo conto delle best practice già esistenti di reddito minimo come obiettivo comune europeo poiché un “adeguato sostegno al reddito è un elemento importante per le politiche di inclusione, dato che per coloro che sono esclusi dagli ammortizzatori sociali e dai sussidi di disoccupazione, il reddito minimo può essere l’unico modo per sfuggire alla povertà” in quanto “pilastro della strategia dell’inclusione attiva europea” . Secondo la risoluzione del 20 ottobre 2010 infatti, “adeguati sistemi di reddito minimo devono essere equivalenti ad almeno il 60 per cento del reddito mediano”.

Cosa significa in concreto: alcuni esempi di funzionamento.

Nella maggior parte degli Stati membri, il reddito minimo costituisce una forma di sostegno basata sull’accertamento delle necessità e dello stato di bisogno (means test), rivolta soprattutto alle persone che non hanno un’occupazione. Le più diffuse condizioni di ammissibilità dei beneficiari riguardano l’età, la residenza, la mancanza di risorse finanziarie e l’attivazione alla ricerca di lavoro. In molti paesi, gli schemi di reddito minimo sono affiancati da altre misure integrative ad esempio per la casa, per i minori, per l’educazione, etc. Muovendo dagli studi più recenti che hanno fotografato questi schemi nel corso del tempo riportiamo solo alcuni esempi.

In Belgio il reddito di integrazione (revenue d’integration) è la formula utilizzata per intendere il reddito minimo ed ha sostituito il precedente Minimax (minimo vitale). Lo scopo è quello di garantire coloro che non hanno altre entrate e viene erogato a singoli individui o conviventi (ricalcolato a seconda dell’ampiezza del nucleo familiare). La durata è illimitata o comunque fino a che non si trovano altre fonti di sostegno e bisogna dimostrare la disponibilità a cercare lavoro. Il cumulo di questo reddito con altre risorse è possibile ma fino a certi limiti. Oltre a una base monetaria ai beneficiari vengono destinate altre integrazioni in beni e servizi come il sostegno all’alloggio , ai trasporti, alle attività culturali , etc.

In Olanda la Algemene Bijstand (assistenza sociale) copre le misure di reddito minimo, comprese quelle destinate ai giovani ed è finalizzata a sostenere coloro che non riescono a soddisfare i propri bisogni o non hanno altre entrate economiche. Ha diverse destinazioni ed interventi, dai giovani alle persone povere ai disoccupati di lunga durata e per ognuno di questi gruppi sociali e individui vengono formulate anche soluzioni diverse. Il diritto anche in questo caso è individuale e viene riconosciuto anche a nuclei familiari di conviventi (con formule di ricalcolo rispetto all’ammontare del beneficio). La durata è illimitata ma le persone che ricevono il beneficio devono dimostrare di attivarsi per un lavoro. Oltre al reddito minimo vengono fornite ulteriori integrazioni per l’alloggio, i bambini, le cure sanitarie, etc. Vi è inoltre una misura specifica per coloro che sono artisti detta WIK che ha come finalità quella di garantire una base economica per l’uso del tempo destinato alla creazione artistica, un riconoscimento del “tempo di lavoro creativo” senza dover essere costretti a fare un altro lavoro per sopravvivere .

In Scandinavia l’assistenza di base è un diritto soggettivo e svolge la funzione di rete di protezione sociale garantita ai soggetti privi dei mezzi economici sufficienti. In sostanza tutti i residenti in condizioni di bisogno hanno diritto a ricevere un reddito e ad accedere alle altre prestazioni sociali. In Danimarca il reddito minimo è considerato sia come misura di assistenza sociale (Kontanthiaelp) che come contributo per “l’avviamento ad una vita autonoma” (Starthjaelp). Il diritto è soggettivo ed è calcolato in maniera differente a seconda delle condizioni familiari o dell’età. La durata è illimitata o comunque “fino al miglioramento della condizione individuale”. Anche in questo caso vi sono ulteriori benefici per cure dentarie e mediche, sostegni all’affitto, all’istruzione per i figli etc.

In Austria la Sozialhilfe è una misura di sostegno oltre il sussidio di disoccupazione e viene erogato anche a coloro che non devono dimostrare di aver lavorato. La finalità di tale misura è quella di “garantire una vita dignitosa fino al miglioramento della condizione individuale” e ne beneficiano i singoli individui o i nuclei familiari. Anche nello schema austriaco le persone in grado di lavorare devono dimostrare la propria disponibilità ad attivarsi per la ricerca di un lavoro tranne che per alcuni gruppi sociali (gli over 60 ad esempio). Vi sono anche per il modello austriaco ulteriori benefici integrativi in beni e servizi.

In Germania, si prevede un intervento a favore dei disoccupati, sottoposto al means test, ed un altro (Sozialhilfe) che è una base economica destinata a coloro i cui mezzi economici non consentono uno standard minimo accettabile e comprende un sussidio di assistenza (Hilfe zum Lebensunterhalt). E’ un diritto soggettivo e destinato anche a diversi membri componenti un’unica unità familiare. La durata è illimitata fino al miglioramento della propria condizione ed anche i minori ne hanno diritto. Coloro che sono in grado ed hanno la possibilità di farlo devono cercare lavoro. Inoltre per i beneficiari sono previste ulteriori misure di sostegno come l’affitto della casa, il riscaldamento, il mobilio, etc.

In Francia, accanto agli interventi rivolti ai disoccupati (l’Allocation de Solidarité Spécifique e l’Allocation d’Insertion), nel 1988 fu introdotto un nuovo schema, il Revenu Minimum d’Insertion, destinato a coloro che erano al di sotto di una determinata soglia e disponibili a svolgere attività lavorative o di formazione. Nel 2009 la riforma delle politiche sociali ha introdotto una nuova misura il RSA (Revenue de Solidaritè Active), il reddito di solidarietà attiva, che ha lo scopo di garantire un reddito minimo a coloro che non hanno altre entrate economiche. Il diritto è individuale ma tiene conto della situazione e del patrimonio familiare per il calcolo degli importi. Anche in questo caso vi è l’obbligo di cercare lavoro o di avviare in proprio una attività professionale. Oltre a questo beneficio economico vi sono alcune integrazioni (per un approfondimento sul sistema francese vedi infra, al capitolo 4).

In Irlanda un disoccupato che intraprende un’attività lavorativa può comunque continuare a richiedere i benefici (come il Back to Work Allowance) per diversi mesi dopo l’avvio del lavoro. Stessa cosa se si riprendono gli studi si può richiedere un sostegno al reddito il Back to study allowance. Ma per lo più sono il Jobseeker’s Allowance ed ancora più il Supplementary Welfare Assistance le misure di reddito minimo, che erogate settimanalmente alle singole persone che non hanno altre entrate economiche. Vi sono ulteriori integrazioni in relazione al fatto che si abbiano o meno figli a carico. La durata è illimitata anche se bisogna aver esaurito le altre fonti di finanziamento e sostegno personali. Il disoccupato generalmente ha diritto ad una indennità di disoccupazione che è di carattere contributivo (Jobseeker’s benefit). Oltre a queste misure diverse tra loro ma destinate a sostenere i richiedenti in base alle loro necessità vi sono altre integrazioni per il pagamento dell’affitto, il riscaldamento, cibo e vestiti, il reinserimento scolastico, le cure sanitarie, etc. (per un approfondimento sul sistema irlandese vedi infra, al capitolo 4).

 In Gran Bretagna vi sono diverse misure di sostegno al reddito destinato alle famiglie o ai bambini o ai singoli come ad esempio i child benefits. Sono trasferimenti destinati al mantenimento di un bambino e non sono correlati né al reddito familiare, né all’età dei figli. Lo scopo principale invece degli in-work benefits è di sostenere gli individui anche nei periodi di transizione dalla disoccupazione all’impiego, incentivando l’accettazione di lavori anche a tempo parziale. Ma rimane l’Income support la misura di reddito minimo per la protezione sociale ed è destinata a coloro che non lavorano o i cui redditi siano inferiori al minimo fissato. E’ un diritto individuale accompagnato da alcune integrazioni a seconda della condizione familiare. La durata di questo beneficio può essere illimitata e viene erogato a partire dai 16 anni di età. Per richiederlo bisogna aver esaurito qualsiasi altra forma di sostegno e le persone idonee al lavoro devono dimostrare di cercarlo e sono seguite da consulenti che li orientano nella ricerca attiva e nell’inserimento. Chi usufruisce del beneficio ha diritto anche ad una serie di beni e servizi ulteriori come le cure mediche, le mense scolastiche, il sostegno all’alloggio, etc.

In linea generale gli osservatori ritengono che i paesi che hanno uno schema di reddito minimo completo, comprensibile, accessibile e semplice sono l’Austria, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo, la Danimarca, la Germania, l’Irlanda, la Finlandia e la Svezia. Questi paesi e questi modelli sembrano raggiungere e garantire una completa copertura alle persone che richiedono il beneficio. Anche se secondo alcuni esperti questi schemi intervengono sostanzialmente al momento in cui la povertà non è più un rischio ma un dato di fatto. Anche se questo porterebbe dunque a non intervenire in via preventiva e precauzionale, evitando dunque la condizione di povertà prima che si verifichi, di fatto gli schemi dei paesi menzionati riescono comunque a coprire quei gruppi sociali che necessitano di uno strumento del genere. Ad esempio in Svezia lo stock sociale dei beneficiari è fatto di giovani disoccupati e di immigrati e questo rappresenta fedelmente la condizione e la composizione sociale svedese delle persone ai quali il reddito minimo è più utile come misura di sostegno. Al contrario di altri paesi, come Bulgaria, Grecia, Italia, Lituania, Lettonia, Polonia, Ungheria in cui le misure di sostegno non sono affatto adeguate ad intervenire e dove la copertura verso le persone a basso reddito è nulla o inadeguata .

Per comprendere meglio i diversi interventi esemplifichiamo qui alcune forme di sostegno al reddito diretto ed indiretto, erogazioni monetarie e benefit ulteriori destinati a sostenere beni e servizi primari, in alcuni paesi europei.

BELGIO

Denominazione e finalità

Droit  à l’intégration sociale (diritto all’integrazione sociale) che comprende il Revenu d’integration (reddito di integrazione). La finalità è quella di garantire un reddito minimo a coloro che non ne hanno.

Aventi diritto

Singoli  individui,  conviventi, persone con un familiare a carico. Nazionalità belga,  a rifugiati e stranieri registrati; cittadini EU con permesso di soggiorno di piu di 3 mesi; residenza effettiva nel paese

Durata età

La durata può essere illimitata se non si trovano altre fonti di sostegno. Si può accedere dai 18 anni con tre eccezioni: minori sposati o in gravidanza, o con compiti  di cura su altri minori e figli. Esistono sostegni al reddito destinati ai minori.

Condizioni

Disponibilità a svolgere un lavoro; gli under 25 sono indirizzati ad un inserimento lavorativo, anche con contributo monetario se permangono condizioni  anche dopo la firma del contratto di inserimento. Vi è l’obbligo di esaurimento altre misure di assistenza e di patrimonio  personale.

Altre prestazioni

I bisogni che non sono coperti con il reddito minimo  prevedono a seconda dei beneficiari: sostegno all’affitto, accesso alla cultura, sostegno economico ai figli e accesso ai servizi per i minori, etc.

Importi

Importo mensile  senza assegni familiari:

Persone  single: € 755

Convivente: € 503

Persona con un familiare a carico: € 1.006

Esempio di importo con assegni familiari:

Coppia (sposata o convivente) con 2 figli (di 5 e 10 anni):  € 1.355 (€ 1.006 di reddito di integrazione + € 349 di assegno familiare) + diritto all’edilizia sociale o al sostegno per l’affitto

 

DANIMARCA

Denominazione e finalità

Kontanthjælp (assistenza sociale) e Starthjælp (contributo all’avviamento di una vita autonoma)

Misure di attivazione e/o indennità per coloro che a causa di circostanze particolari (come la disoccupazione o la malattia) non hanno  temporaneamente mezzi per soddisfare i bisogni propri o della famiglia. Importo differenziato.

Aventi diritto

Diritto soggettivo con elementi discrezionali. Diritto su base familiare a seconda dell’età, dei figli a carico e del periodo di residenza. Non vi è requisito di nazionalità; gli stranieri residenti da almeno 7 anni nel paese hanno diritto all’assistenza sociale (Kontanthjælp), in mancanza di questo hanno accesso solo al contributo all’avviamento di una vita autonoma (Starthjælp).

Durata età

Illimitata. Dai 18 anni di età.

Condizioni

I beneficiari devono cercare attivamente lavoro.L’indennità viene sospesa se il beneficiario rifiuta senza valide ragioni di partecipare a misure di inserimento o se non redigono appropriate relazioni sulle opportunità di lavoro incontrate. Bisogna aver presentato richiesta per altre prestazioni specifiche.

Altre prestazioni

Integrazioni per cure dentarie, di cura o prodotti farmaceutici. Sostegni all’affitto, istruzione per i figli etc. Assegni per i figli e altri assegni familiari in aggiunta.

Importi

L’importo è pari all’80% del sussidio di disoccupazione per chi ha dei minori a carico e al 60% per i singoli.

Importi mensili dell’assistenza sociale (Kontanthjælp):

Persone  single  sopra i 25 anni: € 1.346

Persone con un figlio a carico: € 1.789

Importi per gli under 25 senza figli:

Persone sotto i 25 anni che vivono con i genitori: € 419

Persone sotto i 25 anni che vivono fuori dalla famiglia: € 868

Importi mensili  del contributo all’avviamento  di una vita autonoma ( Starthjælp):

Persone  single  sopra i 25 anni: €  868

Persone sposate o conviventi sopra i 25 anni: € 719

Importi per gli under 25 senza figli:

Persone sotto i 25 anni che vivono con i genitori: € 358

Persone sotto i 25 anni che vivono fuori dalla famiglia: € 719

Assegni familiari per figlio  (massimo 2):

Genitore single: € 217

Genitore sposato o convivente: € 180

 

FRANCIA

Denominazione e finalità

Revenu de solidarité active, RSA (Reddito di solidarietà attiva). La finalità è quella di  garantire un reddito minimo  a coloro che non ne hanno e promuovere l’attività professionale.

Aventi diritto

Diritto individuale; la situazione familiare è presa in considerazione per il calcolo degli importi.

Nessun requisito di nazionalità; gli stranieri devono  risiedere legalmente i n Francia.

Durata età

3 mesi. Si può richiedere dai 25 anni di età; sotto i 25 anni se con almeno un figlio a carico.

Condizioni

Obbligo a cercare lavoro, ad avviare una propria attività o a prender parte alle attività di inserimento stipulate. I richiedenti devono far valere i loro diritto alle prestazioni sociali.

Altre prestazioni

Sostegno all’affitto e all’acquisto di casa.

Importi

Importi mensili comprensivi di assegni familiari:

Persone single: € 467

Famiglia monoparentale con 1 figlio: € 799

Coppia con 2 figli: € 980

Coppia con 3 figli: € 1.167

 

GERMANIA

Denominazione e finalità

Sozialhilfe (assistenza sociale) comprende la concessione  di un sussidio di sostentamento e di assistenza (Hilfe zum Lebensunterhalt). La finalità è quella di garantire un livello di susstistenza materiale e socio-culturale alle persone bisognose che non sono in grado di lavorare o che non hanno un reddito sufficiente.

Aventi diritto

Diritto soggettivo non discrezionale.  Individui o membri di una unità familiare. Ogni componente di una famiglia lo può richiedere su base individuale. I familiari a carico del beneficiario possono richiedere l’indennità sociale (Sozialgeld) in caso di bisogno.

Cittadini tedeschi; cittadini dei paesi che hanno firmato accordi sul welfare (paesi EU); rifugiati politici e altri casi particolari; residenza nel paese (in alcuni casi anche a tedeschi residenti all’estero).

Durata età

Illimitata fino al miglioramento della propria condizione. Nessun requisito d’età. I minori hanno ugualmente diritto.

Condizioni

Le persone in grado di lavorare devono essere pronte ad accettare qualsiasi  lavoro proposto.

Orientamento lavorativo con i servizi sociali; impegno per la partecipazione attiva nella società.

Avere presentato richiesta per altre prestazioni; aver esaurito accesso ad altre misure; esaurimento delle proprie risorse o delle persone tenute all’aiuto finanziario (parenti, familiari e.tc.)

Altre prestazioni

Indennità aggiuntive per sostegno all’affitto, al riscaldamento, in alcuni casi (per famiglie) mobilio o trasloco.

Importi

Gli importi standard (Regelsätse) sono stabiliti dai Länder.

Importi a livello nazionale  a partire dal 1 gennaio 2011:

Persone single o per il capofamiglia: € 364

Membri della famiglia  sotto i 6 anni di età: € 215

Membri della famiglia  tra i 6 e i 14 anni: € 251

Membri della famiglia  sopra i 14 anni: € 287

Esempio di importo per famiglia con 2 figli (di 5 e 10 anni):

Genitori: 2 x € 328

Figlio di 5 anni: € 215

Filgio di 10 anni: € 251

Totale: € 1.122

In aggiunta, la famiglia riceve la copertura delle spese di alloggio  e riscaldamento.

 

IRLANDA

Denominazione e finalità

Supplementary Welfare Allowance. L’Assistenza sociale dà un reddito minimo settimanale alle persone che non hanno mezzi o ne hanno pochi. In aggiunta, altri importi sono versati per rispondere a bisogni urgenti o a circostanze eccezionali. Importo differenziato.

Aventi diritto

L’indennità minima  è data agli individui, con integrazioni rispetto ad adulti e bambini  a carico.

Cittadini irlandesi, rifugiati, apolidi e tutte le persone che risiedono legalmente nello Stato, a prescindere dalla nazionalità. Risiedere effettivamente in Irlanda.

Durata età

Illimitata. Nessun limite di età.

Condizioni

Le richieste di altre indennità devono essere esaurite; Il versamento del Supplementary Welfare Allowance può essere effettuato in maniera provvisoria, in attesa dell’esame delle richieste relative ad altre indennità (ad esempio indennità di disoccupazione, pensione sociale, ecc.)

Il disoccupato ad esempio ha normalmente diritto a un’indennità di disoccupazione  sia contributiva (Jobseeker’s Benefit) che non contributiva (Jobseeker’s Allowance) distinta dall’indennità dell’assistenza sociale.

Altre prestazioni

Integrazioni per il pagamento dell’affitto o se una persona ha spese eccezionali di riscaldamento dovute alle proprie condizioni di salute. Aiuti per il pagamento degli interessi del mutuo per la casa. Altri aiuti in casi eccezionali: apparecchi domestici indispensabili, funerali o altre spese impreviste. Rimborsi relativi a bisogni immediati come cibo e vestiti. Assegni per il reinserimento scolastico (in particolare per l’acquisto di vestiti e calzature). Questi pagamenti vengono fatti a discrezione. Gli assegni familiari sono versati separatamente. I beneficiari del sussidio hanno generalmente diritto ad una larga gamma di servizi medici.

Importi

Gli Uffici del Dipartimento di Protezione Sociale hanno un certo grado di discrezione rispetto ai casi individuali.

Importi mensili del Supplementary Welfare Allowance:

Persone single: € 806

coppie senza figli: € 1.347

coppie con 1 figlio: €1.476

coppie con 2 figli: €1.605

coppie con 3 figli: €1.734

famiglie monoparentali con 1 figlio: € 935

famiglie monoparentali con 2 figli: € 1.064

Per ogni figlio a carico si riceve un assegno di €29.80 a settimana a prescindere dall’età.

Esempi di importi con assegni familiari:

coppie con 1 figlio: €1.616

coppie con 2 figli: € 1.885

coppie con 3 figli: € 2.062

famiglie monoparentali con 1 figlio: € 1.084

famiglie monoparentali con 2 figli: € 1.353

Le indennità non sono soggette a tassazione.

 

OLANDA

Denominazione e finalità

Algemene Bijstand (Assistenza sociale)

Legge sull’Assistenza sociale e l’Occupazione (Wet Werk en Bijstand, WWB)

Legge per investire sui giovani (Wet investeren in jongeren, WIJ) del 1 ottobre 2009

 La WWB fornisce assistenza ad ogni cittadino residente che non può sostenere i costi necessari per i suoi bisogni o per quelli della sua famiglia. La Legge fornisce i mezzi finanziari per sostenere le spese di esistenza. L’indennità mira a permettere alla persona di raggiungere una posizione che gli consenta di sostenere da solo le spese per vivere. In aggiunta, le municipalità locali possono fornire altre indennità.

La WIJ ha lo scopo di avviare i giovani al lavoro o a un percorso formativo che permetta loro di provvedere al proprio sostentamento.  I giovani possono rivolgersi alla municipalità per le offerte lavorative o formative. Se le offertte proposte non sono sufficienti al sostentamento, i giovani tra i 18 e i 27 anni hanno diritto a un sostegno al reddito.

Aventi diritto

Diritto individuale; Famiglie (coppie sposate o conviventi a prescindere dal sesso). Tutte le persone che risiedono legalmente nei Paesi Bassi con mezzi finanziari inadeguati a sostenere le proprie spese per l’esistenza. Nessun requisito di nazionalità.

Durata età

Illimitata per la WWB. Fin o a che il beneficiario non trova un lavoro a tempo indeterminato e comunque fino al raggiungimento dei 27 anni per la WIJ. Dai 27 anni di età per la WWB. Dai 16 ai 27 anni di età per la WIJ.

Condizioni

Le persone devono fare il possibile per mantenersi da sole. Ogni beneficiario deve cercare di ottenere un lavoro, accettare un impiego  appropriato ed essere registrato all’Ufficio per l’Impiego.  Se una persona ha uno o più figli sotto i 5 anni a carico, non c’è obbligo a cercare lavoro. Se i figli hanno più di 5 anni, i casi vengono esaminati individualmente. I servizi sociali aiuteranno a trovare un lavoro o un corso di formazione. Se il richiedente rifiuta di cooperare ad un piano di azione, i servizi sociali possono imporre sanzioni (taglio o sospensione dell’indennità). I disoccupati oltre i 57 anni non sono obbligati a cercare lavoro.

L’assistenza sociale si aggiunge  a tutte le altre indennità d’esistenza ed è fornita come ultima risorsa (rete di protezione).

Altre prestazioni

Si può beneficiare di un sussidio d’affitto, in base al reddito, al costo dell’affitto, al patrimonio e all’età. Assegni familiari sono accordati in aggiunta all’assistenza sociale.

Importi

Importi mensili (esclusi gli assegni familiari) per persone dai 21 ai 65 anni (WWB e WIJ):

Persone single: € 659

Coppie sposate/conviventi con o senza figli: € 1.319

Famiglie monoparentali: € 923

In aggiunta, è accordato un assegno vacanza pari all’8 per cento di questi importi.

Le famiglie monoparentali o i single possono ottenere un assegno integrativo fino a  € 263 dal Comune di residenza.

Le persone tra i 18 e i  21 anni ricevono indennità inferiori se le municipalità  stimano che l”indennità piena renda l’occupazione finanziariamente non attrattiva.

Per le persone sotto i 21 anni è basato sull’ammontare dell’assegno familiare. Se devono affrontare dei costi di vita più alti, allora sono i loro genitori che devono farsene carico. Se l’assistenza dei genitori è impossibile, può essere accordata un’ indennità integrativa.

Importi mensili (esclusi gli assegni familiari) per persone tra i 18 e i 21 anni (WIJ):

Persone single senza figli: € 228

Persone single con figli: € 492

Coppie sposate o conviventi sotto i 21 anni senza figli: € 456

Coppie sposate o conviventi sotto i 21 anni con figli: € 720

Coppie sposate o conviventi , di cui un partner sotto i 21 anni e l’altro tra i 21 e i 26 anni:

senza figli: € 887

con figli: € 1.151

Coppie sposate o conviventi, di cui un partner sotto i 21 anni e l’altro dai 27 anni in su:

senza figli: € 228

con figli: € 492

 

REGNO UNITO

Denominazione e finalità

Income Support. Disposizione sul reddito minimo (1987), Legge sulla previdenza sociale (Social Security Administration Act) del 1992 e legge di Riforma del Welfare (2007). Finanziato dal regime fiscale, fornisce un aiuto alle persone che non lavorano a tempo pieno (meno di 16 ore a settimana), che non hanno l’obbligo di iscrizione alle liste di disoccupazione e a coloro i cui  redditi siano inferiori al minimo fissato.

Aventi diritto

Diritto individuale, con possibilità di integrazioni per familiari a carico. Nessun requisito di nazionalità; coloro che hanno vissuto fuori del Regno Unito nei 2 anni precedenti la richiesta, devono sostenere il test di residenza.  Il richiedente deve essere presente nel paese. Rifugiati.

Il sostegno per i figli incluso nell’indennità di disoccupazione (Income-based Jobseekers’ Allowance) è stato trasferito, dal 2005, al Child Tax Credit.

Durata Età

Illimitata.Dai 16 anni di età.

Condizioni

Le richieste di altre indennità devono essere esaurite ma, se il bisogno persiste, l’Income Support può essere accordato per portare il reddito fino al limite stabilito. Le persone idonee al lavoro hanno diritto all’assegno di disoccupazione  (Jobseeker’s Allowance) piuttosto che all’Income Support. In entrambi i casi le persone sono obbligate a svolgere dei colloqui con dei consulenti personali (Personal Adviser) finalizzati all’inserimento lavorativo.

Altre prestazioni

Prescrizioni mediche, cure dentistiche, visite ed esami oculistici del Sistema Sanitario Nazionale gratuite; aiuti economici per gli occhiali; coupon alimentari e per le vitamine per le donne in gravidanza, spese di viaggio per visitare parenti detenuti presso penitenziari.

Mensa scolastica gratis. Sostegno all’affitto (Housing Benefit), alcuni costi relativi all’alloggio (per esempio gli interessi sul mutuo o le spese eccezionali per il riscaldamento), copertura dell’imposta comunale sugli immobili.

Importi

Importi settimanali:

Persone single tra i 16 e i 24 anni: £ 53.45  (€ 64.78)

Persone single sopra i 25 anni: £ 67.50 (€ 81.80)

Coppie in cui entrambi i partner sono sotto i 18 anni: £ 53.45 (€ 64.78)

Coppie  in cui un partner è sotto i 18 anni e l’altro tra i 18 e i 24 anni: £ 53.45 (€ 64.78)

Coppie  in cui un partner è sotto i 18 anni e l’altro sopra i 25 anni: £ 67.50 (€ 81.80)

Coppie in cui entrambi i partner sono sopra i 18 anni: £ 105.95 (€128.41)

Famiglia monoparentale  in cui il genitore ha tra i 16 e i 17 anni: £ 53.45 (€ 64.78)

Famiglia monoparentale  in cui il genitore è sopra i 18 anni: £ 67.50 (€ 81.80)

Gli importi possono essere più bassi a seconda del reddito familiare, di altre entrate e di risparmi superiori a € 7.158. A tali importi si possono aggiungere delle integrazioni sulla base di particolari condizioni.

Fonte: Tabelle comparative sulla protezione sociale pubblicate dal Missoc – Mutual Information System on Social Protection (Sistema di informazione reciproca sulla protezione sociale nell’Unione Europea). Dati aggiornati al luglio 2011.  Per i dati relativi al Regno Unito, ci siamo serviti dei dati del Department for Work and Pensions del Regno Unito

Al fine di ovviare alla mancanza di chiarezza su ciò che costituisce un reddito minimo adeguato per vivere la vita con dignità, come ci ricorda il rapporto di Frazer e Marlier , “sarebbe molto utile se la Commissione europea e gli Stati membri fossero d’accordo su dei criteri a partire dalle indicazioni della raccomandazione del 1992 del Consiglio dell’UE in materia di risorse sufficienti e di assistenza sociale e della Raccomandazione del 2008. Su questi criteri si potrebbero costruire le basi comuni allo scopo di rafforzare l’importanza dei sistemi di reddito minimo. Inoltre si dovrebbe arrivare all’adozione di una direttiva quadro sull’adeguatezza del reddito minimo”.

Il rapporto ci ricorda anche che gli Stati membri che “non hanno ancora allo studio una misura di reddito minimo dovrebbero farlo urgentemente ed avviare un serio dibattito nazionale per definire quale è il livello per il loro paese per permettere a tutti di vivere in una maniera compatibile con la dignità umana, in grado di emancipare le persone dalla povertà e dall’esclusione sociale.” Su questa urgenza il rapporto indica le raccomandazioni sopra citate per avviare un dibattito.

Il punto rimane la necessità, per tutti gli Stati membri, di prendere in considerazione l’ obiettivo che entro un determinato tempo combini le misure di reddito minimo ed altri strumenti così da intervenire sul disagio sociale e contrastare il rischio povertà. Per farlo, ci dicono ancora Frazer e Marlier nel loro rapporto, ciò dovrebbe essere in linea con “l’attuazione della raccomandazione 92/441/CEE che deve essere migliorata in rapporto al reddito minimo” e che “un reddito minimo deve essere adeguato a garantire una vita dignitosa”.

 

 


Tratto dal documentario a cura di S.Gobetti e F.Bria “Reinventare il welfare, una prospettiva europea, PT.1 Olanda e Belgio” prodotto dalla Regione Lazio 2006

Ibidem

Ibidem

European Parliament Resolution of 20 October 2010 on the Role of minimum income in combating poverty and promoting an inclusive society in Europe (2010/2039 (INI).

Directorate General for Employment, Social Affairs and Equal Opportunities Units E.2 and E.4, Joint Report on Social Protection and Social Inclusion 2009, European Commission March 2009.

Frazer, H. and Marlier, E. (2009), EU Network of National Independent Experts on Social Inclusion, Minimum Income Schemes across EU Member states, European Commission.

Frazer, H. and Marlier, E. (2009), EU Network of National Independent Experts on Social Inclusion, Minimum Income Schemes across EU Member states, European Commission – Istituto per la Ricerca Sociale (IRS), Milano, Italy The role of minimum income for social inclusion in the European Union 2007-2010 commissionato dalla Commissione lavoro e politiche sociali del PE – M. Zoli, I sistemi di welfare state nei paesi dell’Unione Europea, Luiss Lab on European Economics LLEE Working Document no.1 January 2004. – MISSOC Analysis 2011, Guaranteed minimum resourcers, for the European Commission DG Employment, Social Affairs & Inclusion May 2011 – A cura dell’Assessorato al Lavoro,Pari opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio, Reddito Garantito e nuovi diritti sociali I sistemi di protezione del reddito in Europa a confronto per una legge nella regione Lazio, Roma 2005.

“… l’affitto che pago dipende dal sussidio che ricevo e siccome ho diritto a 900 euro al mese pago di affitto 150 euro… ho una casa di due saloni, un garage, tre camere, un giardino, bagno e cucina..” Christelle Napolillo disoccupata e mamma single Belgiotratto dal documentario a cura di S.Gobetti e F.Bria “Reinventare il welfare, una prospettiva europea, PT.1 Olanda e Belgio” prodotto dalla Regione Lazio 2006.

“… riceviamo un programma con tutti gli spettacoli, concerti, teatri per tutto l’anno e possiamo avere due biglietti per l’ingresso al mese per 1,25 euro. Invece di pagare 20 euro pago solo 1,25 euro….” Cinthya Napolillo studentessa Belgio tratto dal documentario a cura di S.Gobetti e F.Bria “Reinventare il welfare, una prospettiva europea, PT.1 Olanda e Belgio” prodotto dalla Regione Lazio 2006.

“…il WIK riconosce agli artisti un reddito minimo garantito … è un tipo di reddito di circa 500 euro mensili e la filosofia alla base di questo reddito è che gli artisti devono avere il tempo libero per creare e non devono essere costretti a lavorare tutta la settimana per sopravviere. E’ un buon sistema e fa in modo che gli artisti possono fare ciò che desiderano e cioè fare arte. ” Rutger Groot Wassink, sindacalista del FNV e consigliere comunale di Amsterdam, Olanda, tratto dal documentario a cura di S. Gobetti e F. Bria “Reinventare il welfare, una prospettiva europea, PT.1 Olanda e Belgio” prodotto dalla Regione Lazio 2006.

Frazer, H. and Marlier, E. (2009), EU Network of National Independent Experts on Social Inclusion, Minimum Income Schemes across EU Member states, European Commission.

Frazer, H. and Marlier, E. (2009), EU Network of National Independent Experts on Social Inclusion, Minimum Income Schemes across EU Member states, European Commission.

Fonte: Tabelle comparative sulla protezione sociale pubblicate dal Missoc – Mutual Information System on Social Protection (Sistema di informazione reciproca sulla protezione sociale nell’Unione Europea). Dati aggiornati al luglio 2011.

H. Frazer, E. Marlier Minimum income schemes across EU members oct. 2009  On behalf of the European Commission DG Employment, Social Affairs and Equal Opportunities.

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