Il progetto pilota sul reddito di base universale in Catalogna avrà quattro milioni di euro nel prossimo budget del bilancio della Generalitat. Il ministro dell’Economia catalano, Jaume Giró, ha inserito il progetto pilota nel disegno di legge che sarà inviato al Parlamento. L’obiettivo di Giró è far approvare la legge in modo che entri in vigore il 1° gennaio del 2022.
I quattro milioni di euro dovrebbero servire per avviare lo studio e la sperimentazione curata dall’Ufficio del Progetto Pilota per il Reddito di Base Universale (Oficina del Plan Piloto para Renta Básica Universal), creato ad ottobre 2021 e che dipende direttamente dal Ministero della Presidenza. Si tratta, in sostanza, di realizzare “lo studio e la progettazione metodologica del piano pilota”, con l’obiettivo che inizi a funzionare prima del dicembre 2022.
Uno dei principali problemi da risolvere durante la fase di progettazione è l’importo del reddito, che potrebbe essere basato sull’indice della soglia di povertà, e quindi il profilo della popolazione da sperimentare. Per quanto riguarda quest’ultimo, l’intenzione del Governo è che sia una selezione di due fasce di età – una più giovane, l’altra più anziana – provenienti da tutto il territorio catalano.
Il Governo catalano vuole dimostrare il suo impegno a questo progetto rendendo ufficiale e sostenendo finanziariamente Oficina del Plan Piloto para Renta Básica Universal, presieduta da Sergi Raventós (Sociologo dell’Università Autonoma di Barcellona e membro della Rete per il reddito spagnola – Red Renta Basica).
Il progetto pilota è concepito come un esperimento politico ma, per il numero di abitanti della Catalogna, potrebbe diventare uno dei più grandi, dal punto di vista delle persone coinvolte, realizzati al mondo.
Già negli anni scorsi la città di Barcellona aveva introdotto un progetto pilota finanziato dai fondi europei.