Una delle novità più importanti dell’IMV è l’eliminazione della molteplicità dei sussidi. Oggi esistono già diverse forme di sostegno al reddito in molte comunità autonome, e sono oltre 780.000 persone che ne beneficiano. I criteri di accesso però variano notevolmente da una regione all’altra cosi come la durata e l’erogazione monetaria. Ora il governo intende introdurre una misura per tutto lo Stato spagnolo eliminando cosi le tante diverse misure già presenti. Questo dovrebbe portare anche ad un notevole risparmio economico (secondo Escrivá ) realizzando cosi un modello unico ed universalizzando il processo di accesso.
L’idea è che questo IMV possa raggiungere tutte le famiglie vulnerabili. Secondo la vicepresidente del governo per gli affari economici, Nadia Calviño, in recenti dichiarazioni , l’idea potrebbe essere quella di iniziare ad erogarlo a coloro che svolgono lavori domestici (che al momento non hanno alcun diritto alle indennità di disoccupazione), ma anche i disoccupati che hanno esaurito il loro diritto al sussidio ed ai lavoratori autonomi. Da parte sua, nelle recenti dichiarazioni Pablo Iglesias di Podemos, ha affermato che la misura potrebbe raggiungere circa cinque milioni di persone .
Al momento non è ancora chiaro quale sia l’importo ma hanno indicato che l’accento sarà posto sul reddito e sulle tipologie di famiglia: le famiglie monoparentali e le famiglie con figli a carico riceveranno somme diverse di quelle che non hanno figli.
Podemos aveva già espresso il desiderio di introdurre un “reddito minimo garantito” compreso tra 600 euro per persona e fino a un massimo di 1.200 per famiglia , che sarebbe dovuto costare circa 10.000 milioni di euro all’anno e che avrebbero raggiunto oltre dieci milioni persone. Quando il PSOE ha introdotto nel dibattito questa proposta nel 2015, aveva calcolato un aiuto mensile di 426 euro per le famiglie bisognose .
Dunque al momento non è noto quale sarà il costo finale, e neanche a quante persone sarà destinato e quanto sarà l’ammontare. Nei bilanci che il governo avrebbe presentato per il 2020, il presidente voleva includere una voce di 3.400 milioni di euro per coprire il costo della prima fase per introdurre questa misura. Secondo le ultime informazioni fornite dall’Autorità indipendente per la responsabilità fiscale (AIReF), questo tipo di schema di reddito minimo garantito potrebbe costare “circa 5,5 miliardi di euro” .
La notizia di questa nuova idea sta facendo il giro del mondo come una delle misure più urgenti da introdurre vista anche la crisi generata dal coronavirus. Alcuni hanno inteso questa misura come fosse l’introduzione di un reddito di base universale. Anche se di fatto non si può parlare al momento di un vero e proprio reddito di base universale ed incondizionato, ma di un reddito minimo garantito.