Nonostante la miseria del welfare state e del sistema di protezione sociale in Italia, negli ultimi anni si è sviluppato un vivace e innovativo dibattito su questi temi. Nonostante l’Italia detenga il tristissimo record in Europa di essere il paese in cui manca completamente una riflessione garantista in tal senso e dove non c’è nessuna rete di sostegno al reddito di carattere universalistico, numerosi studiosi hanno saputo ibridare i diversi piani del dibattito sul Basic income in modo originale e promettente. La proposta di legge di iniziativa popolare per il reddito minimo garantito in Italia lanciata a giugno (e che continua a raccogliere adesioni e sostegno) terminerà a dicembre: l’obiettivo minimo è raggiungere almeno 50 mila, ma si può fare di più. Raccogliere migliaia e migliaia di firme significa dare un segnale politico e sociale importantissimo, sia alla società che alla politica italiana. Una grande opportunità di comunicazione e iniziativa sociale che dia maggior forza ad una nuova stagione di diritti a partire dal reddito garantito.
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